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Bresciaoggi – Amarcord Fiorello: «I miei primi passi a Montecampione»

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La questione è fisica e anche un po’ metafisica. Esserci o non esserci, questo è il problema. Se lo chiedeva l’Amleto di William Shakespeare, se lo domanda Martino Piccione di Giuseppe Fiorello. Attore catanese già capace di un’impresa notevole (emanciparsi dalla popolarità di un fratello amatissimo degli italiani, pur mantenendo lo stesso cognome), ne ha tentata un’altra: imporsi al cinema dopo essersi preso la corona di re delle fiction tv. Il bello è che sta riuscendo pure in questa, con il suo «Chi m’ha visto» (diretto da Alessandro Pondi, con Pierfrancesco Favino). Un film che conquista grazie alla profondità della sua leggerezza.

«È IL MIO ESORDIO da produttore cinematografico e per fortuna sta andando benissimo – racconta -. Il film è amato, siamo al settimo posto fra i più visti e il gradimento non cala, anzi. Fa riflettere divertendo, la storia di Martino Piccione». Chitarrista fenomenale che collabora con i più grandi divi del pop, ma nessuno se ne accorge perché lui è quello che sul palco sta dietro, mentre i riflettori sono tutti per la star di turno. Per attirare l’attenzione e diventare famoso azzarda un piano con l’aiuto del migliore amico Peppino, interpretato da Pierfrancesco Favino: organizza la sua sparizione.

«Il film – spiega Fiorello – nasce da una storia vera, quella di Martino De Cesare che è davvero un musicista e mi ha proposto l’embrione del soggetto. L’ho sviluppato e funziona». Sembra facile, detto così. Non lo è, in Italia: «C’è ancora snobismo verso chi, come me, ha fatto soprattutto televisione. Per questo ho deciso di autoprodurmi. Non mi piango addosso, sono un uomo del fare».

A SOSTENERLO Rai Cinema, Rodeo Drive e Rosa Production (di suo fratello Rosario). «In America anche De Niro fa film comici. Qui certi pregiudizi, anche verso il prodotto televisivo e chi lo realizza, sono duri a morire come lo erano in America vent’anni fa». Il ritardo quello è. Vent’anni fa, peraltro, l’allora Fiorellino viveva giornate memorabili dalle parti di Brescia. Ferragosto a Montecampione, in piazzetta, presentando la sfilata della boutique di Michelle Ferrè. Applausi e sorrisi, torcetti e cioccolata calda, platea folta e divertimento diffuso.

«Stavo benissimo – dice Fiorello -. In Valle Camonica sono stato accolto in modo eccezionale. Tutto il Nord si è sempre dimostrato caldo, quando sono salito coi miei spettacoli teatrali. Ho trovato un pubblico generoso. Anche in questo ambito, direi, resistono luoghi comuni che i fatti ,puntualmente e decisamente, smentiscono. Non a caso, spero di tornare presto. Mi piacerebbe poter portare una mia proposta nel Bresciano».

«CHI M’HA VISTO» assiste a una parata di stelle della musica italiana (da Jovanotti a Elisa, da Gianni Morandi ad Emma Marrone, da Giuliano Sangiorgi a Gigi D’Alessio) e vede nascere la nuova coppia Fiorello & Favino. «Pierfrancesco si è buttato su questo ruolo senza risparmiarsi e l’intesa è stata immediata – sottolinea l’attore-produttore, che da quando ha impersonato Domenico Modugno sul piccolo schermo (era il 2013) si vede candidare alla conduzione del Festival di Sanremo -. È vero, soprattutto l’anno scorso l’offerta era quasi ufficiale. Il che mi lusinga. Ma non sono pronto. è mia convinzione, dunque, che sia meglio aspettare. Accetterò quando mi riterrò all’altezza».

Gianpaolo Laffranchi

Sorgente: Amarcord Fiorello: «I miei primi passi a Montecampione» – Musica – Bresciaoggi

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