L’obiettivo è arrivare al bivacco Bassi.
Alle otto e venti indossiamo le ciaspole e risaliamo la pista da sci fino alla Stanga di Bassinale, anticipando l’avvio della seggiovia quadriposto. È una giornata atomica, direbbe Kim Jong-un sbirciando dalla cresta del Muffetto.
Fa caldo. Ci togliamo la sciarpa, poi il berretto, poi la giacca (e ci fermiamo qui perché nessuno di noi assomiglia ad Edwige Fenech). «Vuoi la crema solare?» «Ma dai! Non siamo mica in spiaggia!»
Eppure la tantissima neve accumulata in morbide dune prende le stesse forme di un deserto sabbioso modellato dal vento. Arrivati al Rifugio Baita Rosello siamo costretti alla prima deviazione: la neve minacciosa sui versanti scoscesi sconsiglia di percorrere il sentiero per il Bassi, in un giorno a rischio valanghe. Scendiamo quindi verso Roselletto, per una pausa meritata.
«Eccoli là!» Uno, due, tre… dodici. I nostri amati camosci di Baita Prada sono venuti in gita in Val di Frà. Un paio di foto col teleobiettivo riusciamo a farle.Rinunciamo al Bassi. Sulla via del ritorno percorriamo la nuova mulattiera che ERSAF sta completando per collegare Roselletto a Rosello di Mezzo, con l’idea di affittare la cascina ai turisti. Da lì risaliamo con qualche affanno verso malga Luca e riprendiamo il cammino per il rientro.
Arriviamo in Bassinale giusto in tempo per il pranzo. Seduti al ristorante Caminetto ci guardiamo, zitti e provati. Tre faccioni rosso incandescente stanno lì a dimostrare che forse forse la crema solare… Ma intanto sono arrivate le pizze, che trituriamo in un amen.
Obiettivo raggiunto.
Sorgente: Ciaspolando sotto il… solleone – marzo 2018 – Proloco di Artogne