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La Repubblica – Memorie del Pirata il chiosco di piadine rivive per Pantani

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Lungo le strade del campione che nel ‘ 98 centrò l’accoppiata con il Tour. A Imola lo sprint dell’irlandese Bennett

Dal nostro inviato

GATTEO A MARE Assai prima che Sam Bennett tagliasse il traguardo da solo a Imola, il sole era alto e c’era tanto vento tra gli ombrelloni chiusi della Riviera. Prima che scendesse il diluvio sulla corsa, a Gatteo a Mare Manola aveva già servito qualche decina di piadine, « anche se la gente è ancora poca, sa, abbiamo aperto da non molto, e cosa vuole, aspettiamo l’estate » . Piadineria Pantani by Manola dal 1985, via Cartesio, ma non a Cesenatico, non più: «Il nostro chiosco storico mia mamma Tonina l’ha venduto nel 2004, dopo la morte di mio fratello e solo ora, tanti anni dopo, mi sono decisa a riaprirlo. Ma qui a Gatteo» precisa Manola. Di fianco al bancone, su un lato, c’è una grande foto, Marco e Manola abbracciati, giusto vent’anni fa, «oddio, ma sono passati vent’anni già? » , venti esatti, e qui i due fratelli sembrano ballare assieme, è il ritorno di Marco dal Tour, indossa una maglietta gialla con una scritta che, tradotta, dal romagnolo, dice così, “non ce n’è per nessuno”. Com’è lontana quella vita, distanziata da una morte. Di quei giorni Manola ricorda dettagli, piccolissimi, e dopo il 2004 più nulla.

Piadine, un menu infinito, rotoli e crescioni, Manola ha riaperto a Pasquetta: «Mi sono detta “proviamo” e ho provato a mettere insieme la passione alla ricerca di una metodicità, che nella vita è necessaria. Quando metto su gli ingredienti o impasto seguo un rituale e mi pare in qualche modo di fare la vita di un ciclista, la vita di Marco, piccole cose ripetitive e per sempre, finché la pazienza regge. Mio fratello ha smesso di pedalare quando ha smesso di farlo col cuore, e io smetterò per lo stesso motivo, quando sarà » . Marco vent’anni fa vinceva Giro e Tour nello stesso anno, vent’anni fa lo spazio tra la sua ruota e quella di Tonkov si aprivano in un boato impossibile da dimenticare mentre i due salivano a Plan di Montecampione. Ora Marco ha una tomba a forma di montagna con i tornanti e un podio di marmo come urna. Nel cimitero di Cesenatico è vietato entrare

in bicicletta, sarebbe bello ma non si può, e gli amatori devono scendere con le loro scarpette buffe, cercare il corridoio 16, schiudere la porticina a vetri. Manola là non riesce proprio ad andare, e nemmeno allo Spazio Pantani, il piccolo museo accanto alla stazione di Cesenatico, con i cimeli, la prima bici, «lì lo vedo ancora, ci sono i suoi guantini e quando partono i filmati e ascolto la sua voce non ce la faccio e scappo via». Manola vive in una casa enorme con cinque cucine e quattro cani, è già nonna a 47 anni, e il rimpianto non l’ha mai abbandonata, « avevo vissuto anch’io una piccola depressione e non sono stata in

grado di leggere la sua in tempo». È tardi, si è alzato un vento freddo, « ma davvero passa il Giro? » , beh sì, sull’Adriatica, « dal 2004 ho smesso totalmente di seguire il ciclismo, non conosco un nome e non so nulla di chiunque sia venuto dopo Marco». Fa nulla, non è così importante. «Lo diceva il giornale che le strade le avrebbero chiuse, comunque per Imola deve proseguire di là » . I negozi hanno già tirato fuori palloni, creme solari e infradito. E cartoline con gli ombrelloni aperti, le spiagge e la scritta Romagna mia. « Si sbrighi che vien giù un’acqua » . Converrà tirarle dentro, quelle cartoline.

Cosimo Cito

Sorgente: Memorie del Pirata il chiosco di piadine rivive per Pantani – la Repubblica.it

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