Oggi vi parlerò di:
Lepista nuda
Nome italiano (volgare): Agarico violetto -Tricholoma nudo
Nome dialettale: Sgarzene
Fungo commestibile, di medio-grandi dimensioni, è reperibile in gruppi numerosi sia in file o nei caratteristici “cerchi delle streghe”, sia nei boschi di conifere che di latifoglie, specialmente in terreni umidi e ricchi di humus, in autunno e inverno e, a volte, anche in primavera. Nei boschi di Montecampione la si può reperire già dalla fine di settembre-metà ottobre e, a quote più basse, nei castagneti, anche più tardi, anche in dicembre.
Scheda descrittiva di:
Lepista nuda (Bull. : Fr.) Cooke
Con cappello di 50-125 (150) mm di diametro, carnoso, inizialmente subgloboso-convesso, alla fine appianato e, a volte, con umbone più o meno largo; la cuticola è liscia, opaca, leggermente untuosa con tempo umido, colore da viola a lilla-fulvastra, soprattutto nella parte centrale, ocra-violacea con la maturità; il margine a lungo involuto, poi tende a distendersi ed appianarsi.
Le lamelle sono fitte, larghe, sottili, da adnate-uncinate a leggermente decorrenti sul gambo, di colore grigio-lilla violette, brunastre a maturità, con lamellule.
Il gambo, di 50-100 x 10-30mm, è fibroso, elastico, cilindrico, ingrossato alla base, che si presenta bulbosa e con resti miceliari che inglobano parte del substrato di crescita; è di colore grigio-lilla violetto, spesso soffuso da fine pruina bianca, specialmente alla sommità. La carne è soda nei giovani, poi acquosa e molliccia con la maturità, da grigio-chiara a violacea, con odore caratteristico, forte, aromatico e sapore gradevole.
Lepista nuda potrebbe essere confusa con altri funghi, alcuni appartengono allo stesso Genere tra i quali la più affine è sicuramente Lepista glaucocana (vedere fotografia e scheda descrittiva) specialmente quando Lepista nuda viene reperita con colori meno marcati rispetto agli esemplari tipici. La differenza di odore, intenso e aromatico in Lepista nuda, terroso-farinaceo in Lepista glaucocana, è elemento sufficiente per una corretta differenziazione. Lepista sordida (vedere fotografia) è specie anch’essa simile ma solitamente più gracile e con odore diverso, fungino-farinoso. Altre invece si trovano nel Genere Cortinarius, (ad esempio Cortinarius alboviolaceus – vedere fotografia) di cui lo scrivente ne confessa la poca conoscenza. Sono tutte comunque considerate NON COMMESTIBILI.
Scheda descrittiva di:
Lepista glaucocana (Bres.) Singer
Con cappello di 50-100 (120) mm di diametro, carnoso, inizialmente convesso poi più o meno appianato e con umbone largo e basso, sovente poco evidente; la cuticola è opaca, di colore violetto chiaro, pallido, con riflessi da grigio-bluastri o bruno-ocracei; margine inizialmente involuto, poi incurvato e alla fine più o meno appianato e, a volte, ondulato.
Le lamelle sono fitte, strette, intercalate da numerose lamellule, adnate-uncinate sul gambo, facilmente staccabili allo sfregamento, grigie-azzurre con riflessi violetti.
Il gambo, 50-100 x 10-20 mm, è cilindrico, sovente incurvato e ingrossato verso il basso, con base bulbosa, bambagiosa, con presenza di ife miceliari che inglobano parte del substrato su cui crescono, pruinoso in alto, concolore al cappello o un poco più chiaro.
La carne è inizialmente soda, poi molle e acquosa, da biancastra a grigio-azzurrina, con odore poco definibile, tra il terroso e il farinaceo e sapore poco significativo.
Come Lepista nuda cresce in gruppi numerosi e in individui spesso appressati, sia in boschi di conifere che di latifoglie, dalla fine dell’estate all’autunno spesso inoltrato.
Lepista sordida (Schum. : Fr.) Singer
Cortinarius alboviolaceus (Pers. : Fr.) Fr.
Conclusione:
Solo la conoscenza delle specie raccolte preserva da gravi rischi alla nostra salute.
Mercoledì prossimo, 26 dicembre 2018 credo sia corretto per tutti darci una “pausa di riposo” per le incombenti Festività, ma vi ho riservato comunque una bella sorpresa. Tra poche ore dovrebbe iniziare a nevicare, speriamo anche a Montecampione così i boschi e le piste che si riempiranno di neve, con tanta felicità per tutti.
Questo è il tempo, per noi appassionati cercatori di funghi, di mettere definitivamente gli scarponi negli armadi in attesa del prossimo anno e al tempo giusto riprenderemo il cammino in cerca di porcini, finferli, russule ecc…ma è proprio così???…..Non proprio, perché questo è ancora tempo di funghi, bisogna solo infilarci gli stivali e scendere verso il piano e più precisamente, ad esempio, verso il mio paese, Piancamuno, ed iniziare a costeggiare con calma e pazienza il fiume Oglio dove è possibile imbatterci in bei cespi di Flammulina velutipes, fungo che si sviluppano proprio con l’inverno e in presenza di neve …è poi possibile ritrovare anche qualche bel gruppo di ottimi Pleurotus ostreatus. Queste sono le due specie che vi presenterò il giorno 2 gennaio 2019.
Flammulina velutipes (Curt. : Fr.) P.Karsten
Pleurotus ostreatus (Jacq. : Fr.) Kummer
Vi saluto con l’augurio di trascorrere un Buon Natale a tutti.
Qui l’elenco dei funghi che sono stati argomento della rubrica da quando è nata (21/11/18).
AVVERTENZA : Indicazioni o considerazioni, riguardanti la commestibilità dei funghi trattati, non devono in alcun modo essere considerate informazioni sicure per la raccolta ed il consumo degli stessi. Pertanto ci si deve astenere dal consumare funghi solo sulla base di queste indicazioni o della presunta somiglianza con le fotografie pubblicate. Si declina pertanto qualsiasi responsabilità, sia penale che civile, derivante dalla inosservanza di questa avvertenza.
E’ buona cosa leggere sempre e comunque:
Nota bene: Il testo di colore ROSSO nelle pagine della rubrica sui funghi, indica pericolo e non commestibilità.
Anche a Montecampione è possibile richiedere una consulenza gratuita a riguardo del mondo dell'estrazione di BITCOIN.
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