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Mercoledì a Montecampione, parliamo di funghi con Dario Dogali – Cantharellus cibarius, Omphalotus olearius e Hygrophoropsis aurantiaca

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Buongiorno a tutti

La scorsa settimana vi avevo anticipato che oggi vi avrei parlato di Cantharellus cibarius e di specie simili, tutti buoni commestibili, ma oggi ho pensato di concentrare la vostra attenzione solo su questa specie e su due specie simili, una TOSSICA e l’altra NON COMMESTIBILE con cui potrebbe essere confuso, proseguendo poi nel prossimo articolo con le altre specie di cui vi avevo accennato.

Cantharellus cibarius, conosciuto con il nome italiano di Galletto e di persighì, finferlo, uricine, galusì, galosì, galitì, galisèt e chissà con quanti altri termini nella terminologia dialettale nostrana e nazionale, è un fungo fortemente ricercato e raccolto (mentre come “finferle” sono perlopiù indicati il Cantharellus lutescens, Cantharellus tubaeformis e le ottime e altrettanto ricercate “trombette da morto”, il Craterellus cornucopioides). Fanno tutti parte del Genere “Chantharellaceae”, sono di piccole/medie dimensioni, con portamento variabile da specie a specie e si caratterizzano per la forma del cappello che da inizialmente convessa diviene presto irregolare e poi depressa e sovente anche imbutiforme specialmente nei soggetti di grosse dimensioni e maturi. La parte imeniale è formata da pseudolamelle più o meno in rilievo a seconda della specie (in Craterellus cornucopioides sono quasi assenti), fortemente decorrenti. Sono tutti considerati ottimi – buoni commestibili, apprezzati e ricercati e si prestano a svariate preparazioni gastronomiche. In natura esistono due funghi che per portamento e colore potrebbero essere confusi con l’ottimo Cantharellus cibarius.

Essi sono: Omphalotus olearius (tossico) e Hygrophoropsis aurantiaca (non commestibile), quest’ultima facilmente reperibile nei boschi di Montecampione.

Ma vediamo nel dettaglio i caratteri morfologici della specie.

Cantharellus cibarius  (Fr. : Fr.) Fries

Spore ellissoidali ovoidali

Fungo di medio – piccole o medie dimensioni, si presenta con cappello sodo e carnoso, inizialmente convesso, poi piano, alla fine più o meno depresso e sovente anche imbutiforme. Il margine è sinuoso – lobato, sottile e involuto in modo irregolare. La cuticola è liscia con tempo secco, brillante e vellutata con l’umidità. Il colore varia dal giallo – uovo all’arancio – albicocca, più pallido con tempo asciutto, ma in alcune varietà può essere biancastro o con sfumature lilla o macchiarsi di ruggine. Le pseudolamelle sono fitte, molto decorrenti, spesse, forcate e anastomizzate, concolori al cappello e, a volte, con leggera sfumatura rosata. Il gambo è pieno e sodo nel fungo giovane, poi molliccio con l’età, cilindrico e leggermente ingrossato alla base, ingrossato – svasato in alto verso il cappello e concolore. La carne, compatta e soda nel cappello, è di consistenza più fibrosa nel gambo, bianca e sfumata di giallo – rosato verso la periferia; l’odore è grato, come di pesca e albicocca o di caramelle alla frutta mentre il sapore è inizialmente dolciastro poi astringente e acidulo. Cresce in gruppi di numerosi esemplari sia in boschi di conifere che di latifoglie, ma specialmente sotto abete rosso, tra il muschio e il mirtillo nero, in castagneti e faggete, a diverse altitudini, dall’estate all’autunno. È un eccellente commestibile e si presta, oltre al consumo fresco, alla conservazione sott’olio. Evitare di conservarlo congelandolo da crudo per il gusto amarognolo che a volte può assumere.

Cantharellus cibarius var. bicolor

Cantharellus cibarius var. ferruginascens

Guardate attentamente questa fotografia

A sinistra                                                                                                                                       A destra

Omphalotus olearius  TOSSICO                            Cantharellus cibarius OTTIMO COMMESTIBILE

Omphalotus olearius (De Cand. : Fr.) Fayod

Spore largamente ellissoidali

È un bellissimo fungo di medio – grandi dimensioni, carnoso, che si presenta con il cappello inizialmente convesso, poi aperto, infine depresso e imbutiforme e con umbone centrale ottuso. Il margine è involuto nei soggetti giovani, diviene poi disteso e, a volte, anche fortemente ondulato. La superficie è liscia con fini fibrille, di colore variabile da arancio più o meno scuro a bruno rossastro. Le lamelle sono fitte, a volte forcate, lungamente decorrenti sul gambo, di colore giallo – arancio. Il gambo è pieno, tenace, fibroso, cilindrico, incurvato e affusolato alla base, spesso eccentrico, con evidenti costolature che sono il proseguimento delle lamelle, giallo o biancastro, talvolta concolore al cappello, con fibrille brunastre verso la base. La carne è fibrosa, tenace negli esemplari maturi, di colore più o meno aranciato e alla base del gambo con tonalità brunastre. L’odore è debole mentre il sapore è astringente. Cresce su ceppaie morte di latifoglie, specialmente di olivi, querce e castagni, dall’estate all’autunno. È tossico e causa seri avvelenamenti gastrici. Una curiosità su questo fungo: sembra abbia la proprietà di emettere una debole luce al buio (bioluminescenza). Da alcuni Autori questa proprietà viene confermata, altri invece la negano.

Per chi volesse verificare la fondatezza di questa notizia basterà “solo” che provi a girovagare di notte nei boschi dove è possibile la sua crescita. Rispetto a Cantharellus cibarius, di norma è più grande, cespitoso e con cappello più scuro; tuttavia ricordiamo che, per i casi dubbi, in cui cresce singolo e con cappello più chiaro, l’unico carattere importante per il riconoscimento è la presenza di vere lamelle, mentre i “galletti” hanno delle pliche (o pseudolamelle).

Hygrophoropsis aurantiaca (Wulf. : Fr.) Maire

Spore ellissoidali

Chiamato “falso gallinaccio”, è un fungo di medio – piccole dimensioni, poco carnoso, con il cappello inizialmente piano – convesso, poi piano ed infine depresso e imbutiforme. La cuticola è asciutta, opaca, finemente vellutata e morbida al tatto, di colore variabile da giallo – arancio ad arancio – bruno più o meno intenso, più pallida con tempo secco e specialmente verso il margine che si presenta involuto e tendente a divenire sinuoso con la maturità. Le lamelle sono fitte, molto decorrenti, alcune biforcate o parzialmente anastomizzate, di colore giallo-arancio. Il gambo è cilindrico, sovente arcuato o ricurvo, concolore al cappello, imbrunente in vecchiaia; la base è più scura già nei soggetti giovani. La carne è giallastra, con odore erbaceo e sapore grato, anche se poco intenso. Cresce solitario o a gruppi di pochi individui su ceppaie o residui legnosi, sovente interrati, di conifere (pini), ma anche di latifoglie, dall’estate all’autunno spesso inoltrato. Può essere confuso con Cantharellus cibarius che però ha imenoforo formato non da vere lamelle ma da pseudolamelle (costolature forcate anastomizzate). Da alcuni autori ritenuto commestibile (BON, 1988), da altri di commestibilità sospetta. Ciò può essere dovuto a probabili intolleranze individuali. Da noi considerato NON COMMESTIBILE e se ne sconsiglia il consumo anche per la somiglianza con Omphalotus olearius, fungo tossico.

Conclusione:

Solo la conoscenza delle specie raccolte preserva da gravi rischi alla nostra salute

Mercoledì 27-2-2019 vi parlerò del Cantharellus lutescens e di Cantherellus tubaeformis le “Finferle” e di Cratherellus cornucopioides, la trombetta da morto, tutti buoni commestibili.

Arrivederci e buon fine settimana a tutti, vi saluto cordialmente,

Dario Dogali


Qui l’elenco dei funghi che sono stati argomento della rubrica da quando è nata (21/11/18).

AVVERTENZA : Indicazioni o considerazioni, riguardanti la commestibilità dei funghi trattati, non devono in alcun modo essere considerate informazioni sicure per la raccolta ed il consumo degli stessi. Pertanto ci si deve astenere dal consumare funghi solo sulla base di queste indicazioni o della presunta somiglianza con le fotografie pubblicate. Si declina pertanto qualsiasi responsabilità, sia penale che civile, derivante dalla inosservanza di questa avvertenza.

E’ buona cosa leggere sempre e comunque:

Informazioni generali

Glossario

Biografia di Dario Dogali

Nota bene: Il testo di colore ROSSO nelle pagine della rubrica sui funghi, indica pericolo e non commestibilità.

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