Buongiorno a tutti.
Oggi vi parlerò del “Fungo di S. Giorgio”, il Prugnolo.
Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk
Fungo conosciuto anche come Tricholoma georgii o Lyophyllum georgii e, nella terminologia dialettale, come “fons d’antàna o fons de la saeta” per la crescita a strisce e zig zag o ancora come “fungo di S. Giorgio” con riferimento al periodo di comparsa (di solito ad aprile). È una specie ricercata ed apprezzata come una delle primizie della primavera. Reperibile in gruppi di numerosi esemplari sia in zone boscose, sia nei prati e pascoli, cresce specialmente presso piante spinose come biancospino, rose selvatiche e prugnoli (da cui anche il nome italiano “Prugnolo”) ma anche presso querce, olmi, noccioli, frassini ma, da informazione certa e affidabile, anche in prossimità di conifere.
Il “prugnolo” si presenta di medie dimensioni, carnoso, con cappello inizialmente convesso e poi appianato; il margine è involuto, più o meno ondulato, opaco, liscio, di colore variabile da biancastro a crema con macchie ocracee e sovente si presenta screpolato. Le lamelle sono fitte, strette, smarginate o adnate, di colore bianco – crema con filo ondulato e concolore. Il gambo è pieno, compatto e consistente, spugnoso a maturità, cilindrico, clavato o attenuato alla base, colore da bianco a crema. La carne è soda e consistente nei giovani esemplari poi più tenera con la maturità, con odore di farina fresca e sapore al pari farinaceo anche se un poco acidulo. In natura potrebbe essere confuso con alcune specie TOSSICHE anche se solitamente di crescita più tardiva: la rara Inocybe fibrosa e Inocybe patouillardii, quest’ultima caratterizzata dal cappello che diviene ben presto bruno – rossastro. Entrambe hanno lamelle tendenti all’ocraceo a maturità e odore acidulo – spermatico, molto diverso dalla farina. Il prugnolo può essere anche confuso con Entoloma sinuatum, altro fungo tossico, dai Francesi definito “le perfide” (il perfido).
Attenzione a non confondere il “Prugnolo” con le seguenti specie:
Inocybe fibrosa (Sowerby) Gilet
Spore ellissoidali oblunghe gibbose
Fungo di medie dimensioni, carnoso, ha il cappello inizialmente conico, poi convesso, infine appianato, con umbone ben pronunciato; la cuticola è asciutta, sericea, tendente a screpolarsi, di colore bianco – avorio, ingiallente; l’orlo è involuto e si mantiene anche con la crescita rivolto verso il basso (inflesso). Le lamelle sono fitte, annesse al gambo, bianche, con tagliente concolore e pruinoso, poi ocracee negli esemplari maturi. Il gambo è pieno, carnoso, cilindrico o leggermente incurvato e bulboso alla base, pruinoso verso l’alto, biancastro, un poco imbrunente verso il basso. La carne è soda, bianca, ha odore da spermatico a viroso che ricorda gli Scleroderma o Amanita phalloides e sapore nullo, insignificante. Specie molto rara e localizzata, si può trovare gregaria lungo i sentieri, ai margini dei boschi sia di conifere sia di latifoglie, in estate e autunno. È un fungo TOSSICO (come pressoché tutte le Specie del Genere Inocybe), è di taglia media e il suo colore bianco può ricordare anche alcuni Tricholoma commestibili, tra cui Tricholoma columbetta, fungo reperibile a Montecampione ma normalmente nella stagione estiva.
Entoloma sinuatum (Bull. : Fr.) Kummer
sinonimo: Entoloma lividum (Bull.) Quélet
Fungo di dimensioni da medio grandi a molto grandi, carnoso, si presenta con cappello inizialmente convesso e alla fine appianato, a volte con presenza di umbone più o meno pronunciato. La cuticola è liscia, tipicamente fibrillosa e di aspetto sericeo, di colore variabile da bianco sporco a grigio – giallastro fino a grigio – brunastro. Le lamelle sono spaziate, smarginate, inizialmente di colore giallo, poi giallo – rosate ed infine salmone – ocracee per la maturazione della sporata, che è di colore rosa carico. Il gambo è sodo, pieno, poi farcito, cilindrico, sovente flessuoso, con base attenuata o appuntita, in genere ben infissa nel terreno; il colore è bianco, ed è ornato da fibrille sericee in senso longitudinale, mentre è pruinoso in alto. La carne è soda e compatta, non igrofana, bianca, con odore farinoso non molto gradevole, al pari del sapore. Cresce in gruppi spesso numerosi nei boschi di latifoglie, specialmente sotto querce e castagni, da inizio estate ad autunno inoltrato. È fungo TOSSICO e causa intossicazione di tipo gastrointestinale. Il maggior numero di intossicazioni si riscontra soprattutto nelle zone ove è diffusa la raccolta di Clitocybe nebularis (specie anch’essa considerata tossica ma che purtroppo viene ancora consumata).
Di Entoloma sinuatum si tramanda anche un diffuso “detto popolare” che dice: “in autunno il Prugnolo diventa velenoso”. Difatti la confusione con Calocybe gambosa sarebbe ancor più possibile se non fosse per la crescita tipicamente primaverile di quest’ultima (solo molto di rado anche in autunno) ciò conferma che i casi di intossicazione, che pur si verificano perché qualche incauto raccoglitore pensa di aver trovato i prugnoli in autunno, sono comunque frequenti. Si ricorda ancora che Calocybe gambosa ha però lamelle più fitte, sporata bianca, odore di farina più gradevole, dimensioni inferiori e crescita primaverile in prevalenza nei prati. Ma questo conferma ancora una volta quanto di seguito……
Conclusione:
Solo la conoscenza delle specie raccolte preserva da gravi rischi alla nostra salute.
Mercoledì 13/3 2019 inizierò a parlarvi di Russule.
Arrivederci e buon fine settimana a tutti, vi saluto cordialmente,
Qui l’elenco dei funghi che sono stati argomento della rubrica da quando è nata (21/11/18).
AVVERTENZA : Indicazioni o considerazioni, riguardanti la commestibilità dei funghi trattati, non devono in alcun modo essere considerate informazioni sicure per la raccolta ed il consumo degli stessi. Pertanto ci si deve astenere dal consumare funghi solo sulla base di queste indicazioni o della presunta somiglianza con le fotografie pubblicate. Si declina pertanto qualsiasi responsabilità, sia penale che civile, derivante dalla inosservanza di questa avvertenza.
E’ buona cosa leggere sempre e comunque:
Nota bene: Il testo di colore ROSSO nelle pagine della rubrica sui funghi, indica pericolo e non commestibilità.
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