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 Bresciaoggi – Consorzio residenti al rilancio

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C’è una nuova puntata nella vicenda della difficile trasformazione del Consorzio residenti di Montecampione. Dopo la comunicazione della Regione, che ai primi di febbraio ha sancito l’improcedibilità dell’istanza di riconoscimento giuridico, dagli uffici dell’ente sono partite diverse note per Milano. Con queste, il presidente del Consorzio Paolo Birnbaum ha contestato la decisione regionale e chiesto l’annullamento della bocciatura perché decisa – ha sostenuto – sulla base di presupposti sbagliati. Diversi i punti oggetto di opposizione: il fatto che il no all’iscrizione all’elenco delle associazioni riconosciute fosse basata su un articolo dello Statuto dell’ente (quello del 2010) non più vigente perché superato da una modifica del 2018; oppure la convinzione che il consorzio sia una «associazione atipica in quanto retta dal principio delle quote di interesse», quando invece il nuovo statuto parla di deliberazioni prese a maggioranza dei voti. Birnbaum ha anche precisato che le attività indicate come scopo dell’associazione non hanno alcun profilo di potenziale interferenza con i servizi pubblici riservati ai Comuni, e che non ci sarebbe alcuna ragione ostativa al riconoscimento, dato che il provvedimento regionale non contiene alcuna richiesta di integrazione documentale o l’invito a presentare controdeduzioni. A questo punto c’è stata la replica della Regione, nella quale si ricorda che la comunicazione di improcedibilità non è da intendersi come atto giuridico terminale, ma semplicemente come una nota finalizzata al perfezionamento del procedimento. I punti di confronto sono stati poi oggetto di verifiche tra Regione, Prefettura e Comuni lo scorso 26 gennaio. Nessun diniego all’iscrizione, quindi, ma una precisazione non manca: i servizi pubblici essenziali svolti sul comprensorio di Montecampione sono da ricondurre ai Comuni di Artogne e Piancamuno. Adesso, per concludere il procedimento si chiede al Consorzio di controdedurre su quel passaggio dello Statuto del 2010 che prevedeva il suo scioglimento in caso di revoca unilaterale delle attività di competenza delle amministrazioni comunali, e sul fatto che il Comune di Artogne ha ribadito di non voler essere compreso tra i membri di diritto del Consorzio. Secondo la Regione è poi necessario che l’ente riformuli l’articolo 5 dello Statuto, condividendo la questione con i Comuni. Cantiere aperto quindi per tutto febbraio, per capire come finirà la vicenda del riconoscimento giuridico.

Domenico Benzoni

Sorgente: Consorzio residenti al rilancio | Bresciaoggi


 

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