Un nastro rosa eterno tra la corsa e il territorio: due vittorie, campioni, tappe epiche. Nel 2023 un importante quarantennale e il decennale della vittoria di Nibali, oltre alle nozze d’argento del Pantani 1998 a Montecampione
Due vittorie assolute (Bertoglio 1975, Visentini 1986), decine di tappe vinte, la maglia rosa come un mito. Brescia e il ciclismo sono una cosa sola. Da sempre. Nel dopoguerra è stato lo sport per eccellenza della città, più popolare persino del calcio. I padri di oggi sono cresciuti guardando le tappe del Giro con i propri nonni, in tv e sulle strade. Una certezza, sempre: quando la strada sale, spesso la corsa si decide in provincia nell’ultima settimana e sarà così anche quest’anno, tra 18 giorni, con la Sabbio Chiese-Monte Bondone. Ma questa non è solo una corsa, è un carillon di ricordi della nostra vita. A ogni edizione un’emozione, ad ogni passaggio quel cuore che batte all’impazzata: una lunga attesa di ore per un brivido che a volte dura secondi. Cos’è questo, se non la vita stessa? E nel 2023 ci sono tre anniversari che fanno tornare alla mente pagine della Corsa rosa che si sono legate per sempre alla città, alla provincia. A tutti noi. Viva il Giro.
Il Giro 1983: lo sciopero alla partenza, poi il record di tappe
La mattina del 12 maggio 1983 il Giro d’Italia è pronto a scattare da Brescia. La protesta dei metalmeccanici in Piazza della Loggia però fa slittare il cronoprologo. Si riprende il giorno dopo, sempre da Brescia, con una cronosquadre che si conclude a Parma. Inizia in maniera così problematica una delle edizioni della corsa rosa dove i corridori bresciani saranno assoluti protagonisti con 6 vittorie di tappa e il secondo posto di Roberto Visentini in classifica generale. Guido Bontempi vince la terza tappa a Comacchio. Il rivale Paolo Rosola lo imita il giorno dopo a Fano vestendo anche la maglia rosa. Bontempi concede il bis a Terracina mentre in ottica classifica generale inizia la sfida tra Beppe Saronni, nuovo leader della corsa, e Roberto Visentini. Rosola vince ancora due volte in volata. Prima delle Dolomiti, Saronni ha oltre 2 minuti su Visentini. Il bresciano ci prova, ma il campione del mondo resiste. Visentini vince la cronometro finale di Udine chiudendo secondo in classifica generale a 1 minuto e 07 da Saronni.
Il Giro 1998: il giorno da re di Marco Pantani a Montecampione
Il 4 giugno 1998 i televisori dei bar si sintonizzarono molto presto sulla RAI. Gli avventori più esperti erano arrivati al mattino per essere certi di accaparrarsi i posti migliori davanti agli apparecchi. Scene degne di una partita della Nazionale e invece quel giorno c’era il Giro d’Italia. La voce di Adriano De Zan iniziò a raccontare la Cavalese-Plan di Montecampione alle 10.30 del mattino. Diretta integrale per una giornata particolare: Marco Pantani cerca di vincere il Giro d’Italia. Il Pirata è in maglia rosa a 28” dal russo Pavel Tonkov. Il piano di Pantani è semplice: distanziare il più possibile il rivale prima della cronometro di Lugano. Sulla lunga salita che porta a Montecampione in Valle Camonica va in scena uno dei duelli più belli della storia dei ciclismo. Pantani scatta a ripetizione, Tonkov risponde sempre presente. Stesso copione fino a tre chilometri dalla vetta. «Attenzione!» dice De Zan al microfono e il Pirata si libera del russo. Pantani va, nel suo stile inconfondibile, in piedi sui pedali, con le mani sulle corna del manubrio. Tonkov si stacca, arranca, prende borracce dagli spettatori. Pantani è imprendibile. Con un ghigno contorto di fatica e determinazione sprinta anche sulla linea del traguardo. Poi chiude gli occhi, sospira. Quel giorno a Montecampione Pantani ha vinto il Giro d’Italia.
Il Giro 2013: quella domenica in cui Brescia fu il centro dell’Italia
Nel 2013 il 96° Giro d’Italia si conclude a Brescia. La città vive una giornata molto particolare. È il 26 maggio e, fin dal mattino, i cittadini si sono recati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Non è però l’unico evento degno di nota. C’è infatti un ricco programma sportivo ad animare quella domenica di fine maggio. In Piazza della Loggia è previsto l’arrivo della ventunesima tappa della Corsa Rosa e la successiva premiazione del vincitore finale, Vincenzo Nibali. All’impianto San Filippo, la Centrale del Latte Brescia gioca invece gara 1 della semifinale playoff di Legadue. A 300 km di distanza infine, un’altra semifinale ma stavolta di calcio vede di fronte il Brescia e il Livorno. La volata in Piazza della Loggia viene vinta da Mark Cavendish, il velocista più in forma del Giro e vincitore della maglia rossa. Al San Filippo, la Centrale del Latte batte Trento mentre a Livorno, il Brescia di Calori non va oltre l’1-1 non riuscendo a raggiungere la finale per andare in Serie A. E le elezioni? Nessun vincitore, quel giorno, ma tutto rimandato al ballottaggio che poi premiò Del Bono contro Paroli.
Pietro Pisaneschi
Sorgente: Giro d’Italia e Brescia, una lunga storia d’amore e tre grandi anniversari | Corriere.it