09/02/2023Anche l’Inter Club ha espresso dolore e cordoglio dopo la scomparsa della giovane
Il dolore per la prematura scomparsa di una grande campionessa ha colpito il mondo dello sport nel suo complesso, fino all’Inter Club di Brugherio. Non solo lo sci: Elena Fanchini, infatti, aveva anche un altro amore, per il calcio e per l’esattezza per i colori nero e azzurro.
Un filo e una vita che si sono spezzati a soli 37 anni e che la legavano a Brugherio, essendo socia onoraria dell’Inter Club Black&Blue Legend. In carriera aveva conquistato l’argento nella discesa libera ai Mondiali di Bormio/Santa Caterina Valfurva e due gare di Coppa del Mondo, sempre in discesa.
Sorella di Nadia, anche lei argento iridato nel 2013, e di Sabrina, aveva sconfitto la malattia nel 2018 ed era tornata sulle piste, prima di ritirarsi definitivamente nell’aprile 2020. Poi ad agosto dello scorso anno la recidiva. E mercoledì una parola, addio, che nessuno avrebbe mai voluto pronunciare.
Nemmeno gli iscritti all’Inter Club brugherese, che potevano avere tra le loro fila una “madrina” e testimonial d’eccezione. Nel 2019, Fanchini compilò e firmò il modulo che la fece entrare nella loro grande famiglia. A ricordarla il presidente Giovanni Libutti.
L’avevamo conosciuta a Montecampione, località dove molti di noi soci, me compreso, abbiamo una casa di villeggiatura. Era animata da un grande tifo e una grande passione. Riposa in pace, campionessa.
Ora l’Inter Club sta pensando a un’iniziativa in sua memoria, magari in occasione delle prossima partita in casa, a San Siro, stadio nel quale i brugheresi non mancano mai di far sentire il loro supporto. E chissà che sugli spalti possa apparire uno striscione con su scritto: “Grazie Elena”.
Sorgente: L’Inter club di Brugherio saluta la sua iscritta: “Ciao campionessa, grazie di tutto” – Prima la Martesana
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09/02/2023Il ricordo dell’ex azzurra Elena Fanchini morta a soli 37 anni
La Valcamonica ha perso una delle sue stelle più luminose: Elena Fanchini, 37 anni, atleta olimpionica e campionessa di sci. La giovane mamma, ritiratasi dalle gare nel 2020, ha fallito la sua ultima gara: quella contro il tumore all’intestino che aveva sconfitto nel 2018, dopo 10 mesi di dolorose cure e che si era ripresentato questa estate, diventando sempre più aggressivo. A lei la collega e grande amica bergamasca Sofia Goggia lo scorso 20 gennaio ha dedicato la vittoria a Cortina, urlando: “Elly questo è per te”!.
Vicino a Elena, quando ieri è spirata nella sua casa di Solato di Piancamuno, c’erano i volti delle sorelle Nadia e Sabrina, anche loro sciatrici di alto livello, dei genitori, del marito, e del resto della famiglia, che subito dopo si è chiusa nel proprio dolore. La campionessa era stata messa sugli sci a pochi anni di età, dopo essere nata a Montecampione, in località San Maurizio.
“Ho seguito Elena, Nadia e Sabrina sin da quando erano tre cucciole – ha spiegato il presidente del Comitato Regionale sci Franco Zecchini – e non le ho mai lasciate. Ieri sera ero a Ponte di Legno per una qualificazione agli italiani. Stavo aspettando Sabrina, che è la nostra responsabile regionale per la categoria “Children”. Non è arrivata. Mi ha avvisato con un messaggio che “Elly ha avuto qualche problema”. Purtroppo la svolta non è stata positiva. Elena l’ho conosciuta nel 1999 e con me è cresciuta. Perdo un affetto vero”.
Nel giro di pochi minuti la notizia della scomparsa dell’atleta camuna, che tantissimi ricordano non solo per le sue vittorie ma perché lavorava nel bar di famiglia alla piazzetta di Montecampione. Nonostante fosse già una atleta di alto livello non aveva paura di mettersi al bancone con le sorelle. A caratterizzarla erano il sorriso e la gentilezza. Perché Elena era una donna buona, che rappresentava il meglio dello sport e della brescianità, a cui ha sempre tributato amore e rispetto. “Non ho parole. Ho una tristezza infinita nel cuore – rimarca l’ex sciatrice Nicoletta Merighetti, che col marito Silvano Sorio gestisce gli impianti della Val Palot: a pochissimi chilometri in linea d’aria da casa di Elena- Qualche giorno fa ho visto Enrico Serioli, presidente dello sci club Rongai, il primo Club di Elena e delle sue sorelle. Mi ha rassicurato sul fatto che fosse a casa. Lunedì sono state in Valpalot Nadia e Sabrina coi loro bimbi ma non ho avuto coraggio di chiedere. Il nostro mondo, quello dello sci, oggi è devastato. Domenica, qui in Val Palot, abbiamo in programma la gara organizzata dal Rongai. Doveva essere una festa, diverrà una commemorazione”. Non sono mancati il ricordo e il dolore dei sindaci di Artogne Barbara Bonicelli e di Pinacamuno Giorgio Ramazzini. Entrambi conoscevano molto bene Elena: “Siamo storditi e increduli- hanno detto i due primi cittadini – tutti noi abbiamo sperato nel miracolo fino alla fine. Stringiamo i famigliari di Elena nell’ideale abbraccio dei nostri paesi e delle loro località ”
Milla Prandelli
Sorgente: Valcamonica in lutto “Si è spenta la nostra stella più luminosa” – Cronaca – ilgiorno.it
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09/02/2023Nadia Fanchini aveva raccontato ad Araberara la battaglia della sorella Elena contro quel tumore che era tornato in estate. La sciatrice camuna è scomparsa ieri, mercoledì 8 febbraio, a 37 anni
Gliel’ha insegnato lo sport a combattere, gliel’ha insegnato lo sport a non arrendersi di fronte a niente e a prendersi le vittorie più belle nonostante gli ostacoli che si presentano senza preavviso. Elena Fanchini quella forza ce l’aveva dentro quando i primi giorni del 2018 la malattia, un tumore all’intestino, si è presentata la prima volta. Ad agosto è tornata, senza lasciarle scampo. La sciatrice è scomparsa prematuramente a 37 anni nella serata di mercoledì 8 febbraio, lasciando un vuoto enorme.
Elena ha affrontato le cure circondata dall’amore della sua famiglia, che è il guscio più prezioso, e con un’amica speciale come Sofia Goggia, che quel vento in faccia nella discesa di Cortina se l’è preso un po’ anche per Elena.
”‘Regalami quel pettorale rosso… vincente’ – ha detto Sofia – e io ti promisi che, nel caso in cui l’avessi vinta, te l’avrei dedicata, questa gara. Ora posso dirlo, con tutta la forza e la veemenza di cui dispongo, ad alta voce, in quello che è un urlo che esorta a combattere e a non arrendersi: ‘Elly, questa è per te’”. Una dedica dolce, di quelle che ti fanno bene al cuore.
“Sofia è un’amica, la sentiamo spesso perché siamo state compagne di squadra, in particolare di Sabrina” raccontava ad Araberara dall’altra parte del telefono Nadia, la sorella di Elena, mentre i suoi due bambini riempiono in sottofondo il silenzio di casa. Erano gli ultimi giorni della sorella Elena: “Le aveva scritto un messaggio qualche giorno prima per dirle che era stata brava e che quel pettorale era bellissimo… qualche giorno dopo è arrivata la dedica. Elena è stata contenta, gliel’aveva chiesto lei”.
Un sorriso nel mezzo di una delle ‘gare’ più toste della vita: “È difficile e penso di non poter capire cosa prova Elena, perché non ci sono io al suo posto e forse anche fuori è complicato capire cosa stiamo provando noi, ma come è già successo con la prima neoplasia che ha avuto nel 2018, sta lottando tantissimo, è forte, anche se sono momenti difficili per tutta la famiglia e soprattutto per lei”.
Elena quel tumore l’aveva sconfitto dopo dieci lunghi mesi di chemioterapie, radioterapie e altre cure, ed era tornata in pista con quella tenacia di sempre, fino all’infortunio al perone e poi al ritiro nel 2020: “Stava bene, aveva fatto da poco i controlli di routine ai quali sei sottoposto quando hai un tumore di quel tipo ed era tutto a posto. L’anno scorso in estate ha iniziato ad accusare un piccolo dolore alla gamba, così ha deciso di fare delle visite per capire cosa fosse, anche se le hanno confermato che non era nulla di preoccupante. Il dolore però è diventato sempre più insopportabile e ha fatto degli esami più approfonditi… era una recidiva”.
Elena ha continuato a combattere con lo stesso coraggio di quella prima volta, ricorda Nadia: “Ha tanta voglia di lottare, non si è mai data per vinta e questa è sicuramente la sua forza. Anche noi ci crediamo, siamo fiduciosi e quindi siamo con lei in tutto e per tutto in questa battaglia”.
La sua Montecampione è imbiancata e l’amore per la neve ha continuato a farle battere il cuore: “Seguiamo spesso insieme le gare in tv perché la passione c’è sempre anche se non sciamo più. Le mancano le gare e quando ci troviamo a guardarle non ti nascondo che ci viene un po’ di tristezza per non poter essere lì e doverle guardare dal divano di casa. Sciamo da quando siamo piccoline e abbiamo iniziato a livello professionale quando avevamo quindici, sedici anni, eravamo in Nazionale e siamo rimaste fino a 32 e 33 anni; la nostra è stata una lunga carriera ma purtroppo ostacolata da tanti infortuni, non siamo state per niente fortunate e sai, trovarsi a casa a fare altro e cambiare radicalmente la nostra vita non è stato facile. Cosa proviamo davanti alla tv? Certo, un filo di amarezza c’è, un po’ perché la passione sicuramente non svanisce, anche se comunque sappiamo di aver sempre dato il massimo. Non abbiamo il rammarico di non averlo fatto, però gli infortuni ci hanno limitato troppo e anche Elena dice sempre che non abbiamo dimostrato quello che eravamo veramente… potevamo dare di più, questo è sicuro, ma anche la fiducia viene meno dopo gli infortuni, anche perché sono sempre stati abbastanza gravi. E poi non c’è mai stato un anno in cui ci si poteva rilassare, perché se non subivi infortuni tu, c’era quello della sorella a preoccupare e quindi era un continuo soffrire”.
Quattordici mesi di differenza separano Elena, classe 1985, e Nadia, classe 1986, e poi c’è Sabrina che invece è nata nel 1988, non poteva che esserci un legame speciale tra loro: “Abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto e adesso ancora di più, non riusciamo proprio a fare a meno l’una dell’altra. E poi ci sono i nipotini, i miei bambini e quelli di Sabrina, quattro maschietti, che sono la sua gioia e le danno tanta forza, la stanno aiutando tanto in questo periodo. La nostra è una grande famiglia, siamo circondati dall’affetto di mamma Giusy e papà Sandro, i cugini, gli zii, i miei nonni… siamo molto uniti e questa è la cosa più bella”.
Le sorelle Fanchini, la carriera, gli infortuni e il ritiro
Nadia, Elena e Sabrina Fanchini – che si era ritirata nel 2016 – sulla neve di Montecampione ci sono nate e proprio da quelle prime discese hanno costruito la loro lunga carriera, portando la Valle Camonica nello scenario internazionale dello sci. Tanti i successi, così come gli infortuni che spesso le hanno fermate.
Da interventi chirurgici e lunghe convalescenze, Nadia ed Elena si sono sempre rialzate, l’annuncio del ritiro era previsto nel 2020 a Cortina d’Ampezzo durante le finali della Coppa del mondo annullate causa della pandemia. Nadia era diventata mamma di Alessandro l’estate precedente, Elena, dopo aver sconfitto il tumore nel 2018, in autunno era pronta per ritornare alle gare ma pochi giorni prima del gigante di Coppa negli Stati Uniti si era infortunata durante l’allenamento: trauma distorsivo-contusivo al ginocchio sinistro e frattura del perone prossimale. Insomma era tutto da rifare, un’altra volta. Nadia ed Elena erano entrambe appartenenti alle Fiamme Gialle, hanno partecipato a tre Olimpiadi ritrovandosi insieme all’edizione di Torino 2006 e Sochi 2014.
La prima ad esordire in Coppa del mondo era stata Nadia il 13 dicembre del 2003 sulle nevi della Val Badia in un gigante insolito per il circuito femminile. Nell’occasione non si qualificò per la seconda manche. Il primo risultato utile era stato il 26esimo posto nel supergigante di Aare del successivo 21 febbraio.
Nel 2004 il primo grande risultato, l’oro iridato juniores in supergigante. Per Elena l’esordio è arrivato il 6-7 gennaio 2005 sulle nevi di Santa Caterina Valfurva con due 17esimi posti in discesa libera. Un mese dopo Elena, 19 anni, stupì tutti conquistando l’argento in discesa ai Mondiali di Bormio.
Il 6 febbraio sulla pista ‘Deborah Compagnoni’, l’azzurra arrivò a 26 centesimi dalla fuoriclasse croata Janica Kostelic. Cadute, fratture e lesioni alle ginocchia costrinsero Elena e Nadia a lunghi e dolorosi stop. Il più amaro quello di Nadia nel gennaio del 2010 a un mese dalle Olimpiadi di Vancouver quando saltarono in un colpo solo, crociato anteriore, crociato posteriore e collaterali delle ginocchia.
Elena si è invece fermata poche settimane prima dell’inizio dei Giochi di PyeongChang 2018 per combattere contro un tumore. L’argento di Bormio per Elena resta l’unica medaglia iridata in una carriera contrassegnata da due vittorie in Coppa, entrambe in discesa, la prima nel dicembre 2005 e la seconda nove anni dopo a Cortina.
Più abituata a salire sul podio, 13 volte in Coppa a differenza della sorella (4), Nadia ha vinto la sua prima gara di Coppa il 7 dicembre 2008 a Lake Louise, successo che venne coronato con il bronzo iridato qualche mese dopo in Val d’Isere.
Dopo l’argento mondiale nel 2013 a Schladming a soli 16 centesimi dalla ‘Carneade’ francese Marion Rolland (non vinse nulla nella sua carriera), l’ultimo acuto il 20 febbraio del 2016, la vittoria in discesa sulle nevi di La Thuile.
Sabrina Pedersoli
Sorgente: Gli ultimi giorni di Elena Fanchini: il racconto della sorella Nadia – BergamoNews
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09/02/2023Elena Fanchini ci ha lasciato, a 37 anni. Ricordiamo oggi il suo impegno come testimone della ricerca, da sempre al fianco di AIRC.
Gli appassionati di sport, e non solo, se la ricordano a Cortina d’Ampezzo, il 16 gennaio 2015, quando ha alzato gli sci al cielo per celebrare una straordinaria vittoria nella gara di discesa libera. Per Elena Fanchini, ogni podio è stato una lotta non solo contro le avversarie, ma anche contro la sfortuna. La sua carriera, infatti, è stata costellata da tanti, troppi infortuni, e anche da un tumore.
Ad aprile 2020 aveva annunciato il ritiro dall’attività agonistica e il suo sguardo e le parole dimostravano quanto gli fosse pesata questa decisione. “Io e le mie sorelle Nadia e Sabrina siamo sciatrici ‘dentro’. Abbiamo iniziato a 3 anni e siamo arrivate al top realizzando il sogno della nostra vita. Avrei voluto lasciare il campo in modo diverso, ma ho capito che il mio fisico non poteva più reggere ad alti livelli.”
Sono stati anni critici quelli trascorsi: l’ultima gara nel dicembre 2017, la voglia di prepararsi per le Olimpiadi in Corea del Sud e poi quell’improvviso malessere che la costringe a una serie di esami. “Quando un medico dell’ospedale Humanitas di Milano mi ha detto che avevo un cancro all’intestino non riuscivo quasi a crederci. Avevo 33 anni, mi sentivo all’apice della carriera ed era una malattia che onestamente non avevo mai visto con i miei occhi, nessuno in famiglia l’aveva avuta.”
Ma Elena non si è arresa. Lo sport le ha insegnato lo spirito di sacrificio: ripensa agli allenamenti tosti quando le sue coetanee si divertivano in discoteca, al dolore dopo i tanti infortuni, alla concentrazione infinita delle gare… “Mi sono data uno scopo: volevo tornare a sciare. Pensavo a quello mentre facevo le terapie e ogni cura rappresentava un passo in avanti verso le mie amate piste innevate. Lo consiglio a tutti quelli che combattono contro il cancro: ponetevi un obiettivo, un sogno, anche piccolo. In fondo, chiunque ne possiede uno, e in questi momenti bui bisogna ‘rispolverarlo’: è la meta a cui tendere.”
Oggi vogliamo ricordare Elena con quel sorriso che portava sulle sue amate piste da sci. Ciao, Elena, grazie per il tuo impegno come testimone della ricerca, tutti noi di AIRC continueremo a portarlo avanti con il nostro lavoro quotidiano. Stringiamo in un abbraccio i tuoi familiari e amici. Ci mancherai.
I familiari di Elena hanno aperto una pagina di raccolta fondi in sua memoria, a sostegno della ricerca.
Sorgente: Ciao, Elena
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09/02/2023Addio alla campionessa Elena Fanchini
Stroncata dal tumore con cui aveva a che fare da tempo, è morta a soli 37 anni l’ex sciatrice Elena Fanchini: la malattia le era stata diagnosticata nel 2017, dopo le prime terapie (e la chemio) aveva anche ripreso a gareggiare, poi un altro infortunio, il lungo stop causato dalla pandemia, il silenzio di questi ultimi mesi fino al tragico epilogo. La salma riposa nella sua abitazione di Solato, Pian Camuno, dove è stata allestita la camera ardente.
Lascia nel dolore il marito Denis Ottelli Zoletti, i genitori Giusy e Sandro, le sorelle Nadia con Devid e Sabrina con Stefano, gli amati nipotini Nicolò, Alessandro, Davide ed Edoardo, i nonni Piero e Orsola, gli zii e i cugini. Il funerale sarà celebrato sabato mattina alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Solato: venerdì sera è in programma una veglia di preghiera. La famiglia non chiede fiori, ma per volontà di Elena donazioni all’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.
La carriera di Elena Fanchini
Nata a Lovere, sul lago d’Iseo bergamasco, il 30 aprile 1985, ma cresciuta sulle piste di Montecampione, Elena Fanchini si è messa in luce la prima volta nella discesa libera dei Mondiali di Santa Caterina Valfurva del 2005 quando, a nemmeno 20 anni, conquistò una strepitosa medaglia d’argento alle spalle di Janica Kostelic. Nel suo palmares anche due vittorie in Coppa del Mondo (a Lake Louise nel 2005 e a Cortina d’Ampezzo 10 anni più tardi) e due podi, una vittoria e 4 podi in Coppa Europa, 11 medaglie (tra cui 7 primi posti) ai Campionati italiani, un argento e un bronzo ai Mondiali juniores, tre partecipazioni alle Olimpiadi invernali (Torino 2006 , Vancouver 2010 e Sochi 2014). Una famiglia di campionesse: era sorella di Nadia e Sabrina, anche loro sciatrici di livello internazionale.
Il cordoglio per la campionessa
Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore. “Il presidente Flavio Roda e tutta la famiglia della Federazione italiana Sport invernali è vicina a Nadia, Sabrina, papà Sandro e mamma Giusi in queste tristi ore di sofferenza”, si legge in una nota. La sezione di Brescia della Fisi “si stringe a Denis e alla famiglia Fanchini per la scomparsa di Elena che fino all’ultimo ha lottato con la grinta, la determinazione, la forza che l’hanno sempre contraddistinta. Vogliamo ricordarla per l’amore per lo sci e nei successi della sua straordinaria carriera agonistica. Ciao Elena”.
Sorgente: E’ morta a 37 anni la sciatrice bresciana Elena Fanchini
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09/02/2023Elena Fanchini è stata uno dei talenti più cristallini della squadra di velocità, capace di vincere 2 discese a 10 anni di distanza nel 2005 in Canada e nel 2015 a Cortina
Ci sono sfide che anche i grandi campioni preferiscono non affrontare oltre. Ci sono gare dove il traguardo non è la vittoria, ma la liberazione. Dal dolore, dalle ansie. Elena Fanchini lo aveva capito da tempo e con la saggezza delle persone miti ha affrontato tutte le prove che una vita troppo breve le aveva inanellato davanti come le porte di uno slalom troppo gigante per i suoi grandi occhi e il suo sorriso largo, sempre sincero.
Ieri sera Elena è morta: classe 1985, la più grande delle sorelle di Montecampione, ha chiuso gli occhi, dopo una lunga malattia che aveva scoperto negli ultimi anni della sua attività, prima del ritiro nel 2017 a pochi mesi dai Giochi Olimpici. Aveva 37 anni, uno in più della sorella Nadia e tre in più rispetto a Sabrina. Le sorelle Fanchini erano e resteranno una cosa sola, uno dei doni più belli dello sci azzurro. Elena era la più forte e la più fragile insieme.
Sfortunata, quanto brava. Sette anni fa aveva scoperto quel male per caso, attraverso dei controlli. Da allora aveva combattuto come sempre, vinto ancora poi perso. Sempre accanto alle sorelle che intanto arrivavano pure al termine della loro carriera, ma iniziavano la seconda manche della loro vita. Amore, nozze, figli. Quattro nipotini che per Elena sono stati la linfa fino all`ultimo. Il male si era riaffacciato questa estate, come un avversario senza scrupoli. Sofia Goggia ne aveva parlato poche settimane fa, dedicandole una delle sue vittorie e recapitandole quel pettorale rosso che anche Elena aveva spesso indossato.
Fanchini è stata uno dei talenti più cristallini della squadra di velocità, capace di vincere 2 discese a 10 anni di distanza nel 2005 in Canada e nel 2015 a Cortina. In curriculum aveva anche l`argento Mondiale targato Santa Caterina 2005, alle spalle di Janica Kostelic, quando non aveva ancora 20 anni. Gli allenatori parlarono di miracolo. Ciao Elena, campionessa per sempre.
Lucia Galli
Sorgente: Addio alla dolce ragazza tutto coraggio e velocità – ilGiornale.it
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09/02/2023E’ deceduta l’ex sciatrice Elena Fanchini. Nel 2018 aveva rinunciato alle Olimpiadi, a causa della sua malattia. A 37 anni l’ex sciatrice azzurra è morta nella sua casa di Solato in provincia di Brescia. Stava combattendo contro un tumore che aveva sconfitto, ma la scorsa estate si era ripresentato con una recidiva.
Nata a Lovere il 30 aprile 1985, sorella maggiore di Nadia, atleta di livello della nuova valanga rosa e di Sabrina, Elena in carriera ha vinto un argento nella discesa libera a Bormio ai Mondiali del 2005 quando, a nemmeno 20 anni, arrivò seconda alle spalle di Janica Kostelic. Ha preso parte a sei edizioni iridate e a tre Olimpiadi. In Coppa del mondo conquistò due vittorie in discesa a Lake Louise nel 2005 e dieci anni dopo a Cortina: una carriera in cui non sono mancati gli infortuni, dai quali Elena si era sempre rialzata. “Voglio tornare a sciare” aveva detto non senza commozione quando aveva annunciato di dover sospendere l’attività agonistica prima dei Giochi in Corea. Dopo la guarigione a fine 2018, il ritorno agli sci era durato davvero poco: una caduta in allenamento a Copper Mountain con frattura del perone l’aveva costretta tra le lacrime a dover rinunciare ancora. E sembrava un addio definitivo. Legatissima alla sorella Nadia, proprio con l’azzurra più forte aveva poi annunciato lo stop definitivo della carriera: un addio per due quello delle Fanchini sisters, arrivato ad aprile 2020, con Nadia diventata mamma di Alessandro pochi mesi prima, e Elena decisa a guardare al futuro senza gare. La scorsa estate però il male all’intestino che la sciatrice lombarda non è riuscita a vincere. Il comitato Fisi Alpi Centrali scrive su Facebook: ” Ha lottato fino all’ultimo, come era nel suo carattere di combattente, Elena Fanchini che si è spenta oggi nella sua casa di Pian Camuno. La malattia che l’aveva colpita alla vigilia delle Olimpiadi del 2018 e che aveva sconfitto una prima volta, è ritornata ancora più forte e si è portata via un puro talento dello sci che, a causa degli infortuni che hanno costellato la sua carriera, non ha raccolto quanto meritava. Nata sciisticamente, e non solo sulle piste di Montecampione, dove il padre era un addetto agli impianti, dopo aver difeso i colori dello Sci Club Montecampione 90 e del Comitato Alpi Centrali, dal 2003 ha fatto parte del gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle fino al 2020 quando si è ritirata dall’agonismo per tesserarsi poi con lo Sci Club Rongai Pisogne. Il Comitato tutto, con in testa Franco Zecchini, è vicino in questo triste momento ai famigliari e al marito Denis a cui va il più caloroso abbraccio. Il funerale si svolgerà sabato 11 febbraio alle ore 10.30 nella chiesa di Solato (fraz di Pian Camuno)”.
Sorgente: E’ morta l’ex sciatrice Elena Fanchini – Online News
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08/02/2023Era malata da tempo, a gennaio Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria in discesa a Cortina.
È morta a 37 anni l’ex sciatrice azzurra Elena Fanchini. Bresciana di Montecampione, nata il 30 aprile 1985 a Lovere, lottava contro un tumore. Si è spenta nella sua casa di Solato, frazione di Pian Camuno. Era la sorella maggiore di Nadia e Sabrina Fanchini, anche loro sciatrici alpine di alto livello. Nel 2018 aveva dovuto rinunciare ai Giochi invernali di Pyeongchang 2018, proprio a causa della malattia. In carriera ha vinto un argento mondiale in discesa nel 2005 a Bormio e conquistato due vittorie in Coppa del Mondo. Sconfitto il tumore che l’aveva colpita nel 2017, l’ex azzurra si è dovuta arrendere alla recidiva della malattia. Elena era la maggiore delle sorelle Fanchini. A gennaio Sofia Goggia le aveva dedicato al vittoria in discesa a Cortina: «Eli è per te» le parole dell’olimpionica. E Elena Fanchini le aveva risposto: «Quel pettorale rosso mi ha regalato un sorriso».
Sorgente: Sci, Elena Fanchini è morta a 37 anni: il mondo dello sport in lutto – Sport
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08/02/2023Elena Fanchini ripeteva: “La vita mi ha messo davanti a questa nuova prova e non mi faccio domande. È la mia forza”. Sofia Goggia a gennaio le aveva dedicato la vittoria sull’Olympia delle Tofane
Il mese scorso, Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria nella discesa di Cortina sull’Olympia delle Tofane, la preferita da Elena Fanchini. “Questa è per Elli che sta attraversando un momento delicato”. Elena si è spenta oggi a 37 anni, vinta dal tumore che l’aveva colpita 5 anni fa e che si era ripresentato.
“Alla fine la vita mi ha messo davanti a questa nuova prova e non sto tanto a farmi domande sul perché e il per come. Questa è la mia forza, ce l’ho dentro da sempre. Come le mie sorelle Nadia e Sabrina” aveva detto nel 2018, dopo aver scoperto di essere ammalata e di dover rinunciare allo sci. Legatissima alla famiglia, alle sorelle e ai nipotini che le hanno dato forza in questi anni, sciatrice con una sensibilità unica sulla neve e piedi sopraffini, Elli – come la chiamavano in famiglia e in squadra – era esplosa ai Mondiali 2005 sulle piste di Santa Caterina Valfurva. “Quelle giornate le ricordo come le più belle della mia vita. Fu tutto magico” spiegava. Aveva 19 anni, conquistò l’argento in discesa, lei che aveva esordito in Coppa del Mondo solo qualche settimana prima e perso tre delle precedenti quattro stagioni per curarsi gli infortuni alle ginocchia. Dedicò la medaglia a Marco Pantani, una delle sue passioni insieme all’Inter.
INIZIO
A Montecampione è cominciato tutto, Elena ha cominciato a sciare sulle piste di casa, con Nadia e Sabrina. Papà Sandro lavorava agli impianti di risalita, loro passavano ore e ore sulla neve. Mamma Giusi, prima tifosa, si è sempre presa cura della famiglia e ha percorso migliaia e migliaia di chilometri per assicurare alle figlie le migliori cure. Talento polivalente, solo gli infortuni hanno limitato una carriera che avrebbe potuto avere altri trionfi. Ad aprile 2000 vinse il primo tricolore di gigante, categoria allievi. Poi si prese anche i titoli di slalom e superG, e in questa specialità solo due ragazzi riuscirono ad andare più veloci di lei. Voleva correre in slalom perché “la discesa è quella che mi piace di meno, la velocità non mi dà fastidio, ma è un rischio”. Non ha mai amato i salti, ma era più spaventata per l’effetto che le sue cadute avrebbero potuto fare a casa, con mamma e papà davanti alla tv, o negli occhi di Nadia, magari ancora al cancelletto di partenza.
Oltre all’argento mondiale, Elena aveva vinto due discese in Coppa del Mondo – a Lake Louise e nella sua amata Cortina – e collezionato una serie infinita di infortuni, interventi e recuperi. Con le sorelle Nadia (di 14 mesi più piccola) e Sabrina c’è sempre stato un rapporto strettissimo. Insieme a Nadia, il 22 aprile 2020, ha annunciato ufficialmente il ritiro. Una vicina all’altra, come sempre: insieme hanno cominciato a sciare, sono entrate nello sci club e poi in nazionale, si sono incoraggiate dopo i tanti gravi infortuni.
SCOPERTA
A gennaio 2018 scoprì di essere ammalata di tumore, ma non si è mai arresa: “Voglio tornare a sciare” disse. E dopo l’intervento e le cure, sei mesi dopo era già in pista con le compagne, allo Stelvio, pronta a coronare il sogno del ritorno in Coppa, spento dall’ennesimo infortunio, una caduta in allenamento a Copper Mountain che le procurò una frattura al perone. “Non volevo finisse così, ma l’ultimo infortunio è stato devastante, mi ha lasciato anche una gamba un po’ storta – raccontava -. Tanti dicono che lo senti quando è il momento di lasciare, per me non è così, è come se mi mancasse qualcosa, come se al percorso mancasse ancora qualche tappa”. Ma, nonostante tutto, ebbe il coraggio di non mollare. E lottare sino alla fine. Come sulla pista.
Marisa Poli
Altre immagini e video al link della sorgente: Morta Elena Fanchini: carriera, medaglia, lotta alla malattia – La Gazzetta dello Sport
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08/02/2023Lo sport è in lacrime per la scomparsa di Elena Fanchini. La sciatrice originaria di Montecampione aveva 37 anni ed era la sorella maggiore di Nadia e Sabrina, altre due campionesse dello sci.
Dal 2018 lottava contro un tumore, con alti e bassi. Il 22 aprile 2020, dopo l’ennesima ricaduta, aveva deciso di ritirarsi.
In carriera ha vinto un argento in discesa libera ai Mondiali di Bormio/Santa Caterina Valfurva nel 2005, mentre in Coppa del Mondo ha ottenuto 4 podi: 2 vittorie (Lake Louise 2005 e Cortina d’Ampezzo 2015, entrambe in libera) e altrettanti terzi posti.
E piovono i messaggi di cordoglio. Il presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, sindaco di Esine, in serata ha inviato ai giornali un comunicato in cui si unisce con cordoglio al lutto della famiglia di Elena: “Un grande dolore per il mondo dello sport, che perde una campionessa che ha regalato grandi emozioni nella storia dello sci alpino italiano. Successi in Italia e all’estero, nonostante le difficoltà e le interruzioni degli ultimi anni. Elena è stata un esempio di dedizione, coraggio e tenacia. Brescia non ti dimenticherà“.
Pochi giorni fa (il 21 gennaio 2023) Sofia Goggia le aveva dedicato pubblicamente la vittoria in Coppa del Mondo sulla pista delle Tofane, a Cortina. “Elly, questa è per te”, aveva esclamato Sofia. Oggi la notizia del decesso.
Sorgente: Lo sport è in lacrime: morta a 37 anni la sciatrice camuna Elena Fanchini | Bresciaoggi
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08/02/2023E’ finita la battaglia contro il cancro, tornato a 5 anni di distanza dalla prima diagnosi del 2017, per la velocista di Montecampione che lascia un vuoto enorme, proprio nei giorni dei trionfi azzurri a Méribel.
Un pugno nello stomaco, la notizia che mai si vorrebbe scrivere.
Una campionessa che ci lascia, una campionessa dalla dolcezza infinita e dai piedi magici, lei che sapeva fare correre lo sci come poche al mondo.
Elena Fanchini non c’è più, portata via da un tumore maledetto, comparso per la prima volta nel 2017, sconfitto per tornare in pista e lottare ancora, da vera leonessa di quel gruppo meraviglioso di azzurre che lei e la sorella Nadia (ma anche Sabrina è stata azzurra di buon livello) hanno contribuito a rendere grande per anni.
Nelle straordinarie giornate dei trionfi mondiali di Federica Brignone e Marta Bassino, la morte della velocista di Montecampione, a soli 37 anni, lascia tutti sgomenti, senza parole, solo con la voglia di piangere una donna davvero amata da chiunque nell’ambiente.
Lei che a 19 anni fu capace di cogliere un fantastico argento, sulla “Deborah Compagnoni” di Santa Caterina Valfurva, nel Mondiale di Bormio 2005 che la vide esplodere quale fenomenale talento della velocità, seconda nella discesa iridata dietro a Janica Kostelic e davanti ad altre stelle come Goetschl e Vonn.
Poi i mille infortuni, le ginocchia martoriate e quella voglia matta di tornare sempre, per rivincere in Coppa del Mondo, a quasi 10 anni dalla prima volta a Lake Louise, ancora nella sua discesa, in un tempio come Cortina. Il cancro l’ha fermata prima delle Olimpiadi di PyeongChang 2018, ma Elena è riuscita ancora a rimettere gli sci ai piedi, prima di salutare tutti con quel suo sorriso contagioso.
Addio, dolce campionessa.
Fabio Poncemi
Sorgente: Addio, dolce campionessa: Elena Fanchini è morta a 37 anni
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08/02/2023Mondo dello sport in lutto, è morta la sciatrice Elena Fanchini, aveva 37 anni. Stava lottando contro un male incurabile da tempo, a gennaio 2018 aveva infatti dichiarato di essere malata di cancro, e in quella occasione aveva deciso di rinunciare ai Giochi olimpici di Pyeongchang.
Originaria di Montecampione era la sorella maggiore di Nadia e Sabrina Fanchini. Anche loro conosciute nel mondo dello sci alpino di alto livello.
Sorgente: E’ morta la sciatrice Elena Fanchini: aveva 37 anni
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08/02/2023L’azzurra aveva 37 anni, era malata da tempo. A gennaio Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria: «Elli, è per te». Nel 2005 aveva vinto l’argento mondiale nella discesa libera
Quando aveva trionfato nella discesa libera a Cortina, il 20 gennaio, Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria. «Elli, è per te». L’amica aveva risposto: «Quel pettorale rosso mi ha regalato un sorriso». C’era commozione, stima, affetto sincero. Gli stessi sentimenti a cui oggi si aggrappa lo sport italiano. Se n’è andata Elena Fanchini, sciatrice azzurra. Aveva 37 anni, era malata da tempo. L’Italia che ama lo sport piange l’ex discesista che nel suo palmares vantava un argento mondiale, conquistato nel 2005 a Bormio, e due vittorie in Coppa del Mondo, sempre nella discesa libera, datate 2005 (Lake Louise) e 2015 (Cortina).
Quando vinse l’argento a colpire fu anche la dedica: «A Marco Pantani, il mio eroe». Raccontò che teneva la sua foto sempre sul comodino e ogni volta – prima di una gara – guardava la foto del ciclista. «Di lui mi piaceva tutto», spiegò ai cronisti, aggiungendo che non l’aveva mai conosciuto. Nel riavvolgere il film della sua più grande impresa spiegava: «Quelle giornate le ricordo come le più belle della mia vita. Fu tutto magico».
Nella sua carriera ha preso parte a sei edizioni dei Mondiali e a tre Olimpiadi. Di Elena Fanchini, Elli come la chiamavano in famiglia – che viveva a Montecampione, in provincia di Brescia – le colleghe e gli amici ricordano il sorriso, la grande passione per lo sci, la naturale inclinazione a condividere i bei momenti che sa regalare lo sport. E il tifo per l’Inter, che l’ha salutata con un post: «Ti ricordiamo con il sorriso allo stadio».
Elena era bergamasca, di Lovere. Era cresciuta in una famiglia di sportive: anche le sorelle minori Nadia e Sabrina sono state buone sciatrici. La velocità come vizio di famiglia. Tre sorelle legatissime, un’anima sola. La malattia l’aveva colpita nel 2017, un anno dopo sembrava superata, ad agosto la recidiva del tumore. Fanchini si era ritirata ufficialmente nel 2020, ma già nel 2018 la sua carriera aveva subito un brusco stop: si era infortunata al perone, aveva cominciato a programmare l’addio all’agonismo.
E sono stati proprio i tanti infortuni a non regalarle un percorso più vincente, come avrebbe meritato per la tecnica e il coraggio. Aveva detto egli ultimi tempi: «Lo sci è la mia terapia». E quando aveva rimesso gli sci ai piedi si era fatta fotografare sorridente, con le braccia alzate verso il cielo. E aveva postato: «La mia felicità è essere di nuovo qui sulla neve». In quei giorni la sorella Nadia, riferendosi alla malattia di Elena e al suo addio allo sport, commentò: «Dio affida le battaglie più difficili ai suoi migliori soldati».
Furio Zara
Sorgente: Lo sci piange Elena Fanchini | Vanity Fair Italia
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08/02/2023Il mondo dello sci è in lutto: è morta Elena Fanchini, la fortissima sciatrice italiana, vincitrice di una medaglia d’argento ai Mondiali 2005 aveva solo 37 anni
Il mondo dello sci è in lutto: è morta Elena Fanchini, la fortissima sciatrice italiana, vincitrice di una medaglia d’argento ai Mondiali 2005 aveva solo 37 anni. Da tempo soffriva di un brutto male.
Sci, è morta Elena Fanchini
Il mondo dello sci è a lutto per la scomparsa improvvisa di Elena Fanchini, ex sciatrice e medaglia d’argento ai Mondiali del 2005. Anni fa era stata colpita da un tumore che oggi l’ha stroncata.
Elena Fanchini nel 2018 annunciò la rinuncia alla partecipazione alle Olimpiadi di Pyeongchang, rese nota la malattia, pochi mesi dopo diede una gioia facendo sapere di aver vinto il male. Poi purtroppo però la malattia è tornata. Lascia il marito.
Chi era l’ex sciatrice
Elena Fanchini è stata un’ex sciatrice alpina italiana. Era sorella di Nadia e Sabrina, a loro volta sciatrici alpine di alto livello.
Originaria di Montecampione di Artogne e attiva in gare FIS dal marzo del 2001, ha fatto parte della nazionale italiana dal 2003. In Coppa Europa ha esordito il 23 gennaio 2003 all’Abetone in slalom gigante, senza completare la gara, e ha conquistato il primo podio il 19 dicembre dello stesso anno a Ponte di Legno/Passo del Tonale in discesa libera (3ª); nel 2004 ha subito un intervento chirurgico per una lesione al ginocchio.
Nel 2005 ha esordito in Coppa del Mondo, il 6 gennaio a Santa Caterina Valfurva in discesa libera (17ª) e ai Campionati mondiali: nella rassegna iridata di Bormio/Santa Caterina Valfurva ha vinto la medaglia d’argento nella discesa libera, è stata 20ª nella combinata e non ha concluso lo slalom gigante. Il 23 febbraio seguente ha vinto la medaglia d’argento nella discesa libera anche ai Mondiali juniores di Bardonecchia, dietro alla sorella Nadia; il giorno dopo ha vinto la medaglia di bronzo nel supergigante, sempre in coppia con la sorella (argento). Il 2 dicembre 2005 ha vinto la sua prima gara di Coppa del Mondo aggiudicandosi la discesa libera di Lake Louise, suo primo podio nel circuito.
Alessia Benincasa
Sorgente: Mondo dello sci in lutto, è morta Elena Fanchini
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08/02/2023Elena Fanchini non ce l’ha fatta. La sciatrice lombarda è morta oggi a causa di un tumore che l’aveva aggredita nel 2018 e per cui era stata curata. Il male si era ripresentato la scorsa estate: due anni dopo il ritiro dalle gare da parte dell’atleta camuna.
Elena Fanchini, sorella di Nadia e Sabrina, anche loro sciatrici di alto livello, era un’atleta olimpionica, con all’attivo decine di gare e vittorie. Ha trionfato nella coppa del mondo due volte: nel 2005 a Lake Luoise in Canada e a Cortina d’Ampezzo. “Ci sono cose che non puoi comandare” disse in una delle ultime interviste al Corriere della Sera.
Elena era nata e cresciuta a San Maurizio di Montecampione e risiedeva a Vissone di Pian Camuno. I funerali della giovane donna, con ogni probabilità, si terranno proprio in Valcamonica.
Questo il ricordo dell’Inter con un post: “Ci mancherai”.
Sorgente: Morte Elena Fanchini, chi era la sciatrice lombarda scomparsa oggi a 37 anni
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08/02/2023Ha lottato fino all’ultimo, come era nel suo carattere di combattente, Elena Fanchini che si è spenta oggi nella sua casa di Pian Camuno.
La malattia che l’aveva colpita alla vigilia delle Olimpiadi del 2018 e che aveva sconfitto una prima volta, è ritornata ancora più forte e si è portata via un puro talento dello sci che, a causa degli infortuni che hanno costellato la sua carriera, non ha raccolto quanto meritava.
Nata sciisticamente, e non solo sulle piste di Montecampione, dove il padre era un addetto agli impianti, dopo aver difeso i colori dello Sci Club Montecampione 90 e del Comitato Alpi Centrali, dal 2003 ha fatto parte del Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle fino al 2020 quando si è ritirata dall’agonismo per tesserarsi poi con lo Sci Club Rongai Pisogne.
Il Comitato tutto, con in testa Franco Zecchini, è vicino in questo triste momento ai famigliari a cui va il più caloroso abbraccio
Sorgente: ELENA FANCHINI CI HA LASCIATI – Fisi Alpi Centrali – Federazione Italiana Sport Invernali – Alpi Centrali
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08/02/2023La campionessa di Montecampione è morta l’8 febbraio, uccisa dal cancro, ripresentatosi in estate. Aveva solo 37 anni
Il coraggio non le è mai mancato: discesiste si nasce e non si diventa. Elena Fanchini è nata sugli sci, con papà Sandro, mamma Giusy, le inseparabili sorelle Nadia e Sabrina. Un’anima sola, un corpo unico. Lo saranno sempre. Anche adesso che Elena, la primogenita di casa, a 37 anni è volata via, strappata troppo presto agli affetti, alla vita e alle sue passioni da un male che era comparso nel gennaio 2018 ed è riapparso quest’estate. Lo ha combattuto in silenzio e con discrezione, ogni tentativo è stato fatto anche quando la situazione era apparsa disperata: erano i giorni in cui l’amica Sofia Goggia le dedicò l’ultima vittoria in Coppa del Mondo e tutti capirono che una nuova battaglia era in corso. Non c’è sconfitta per chi lotta contro il cancro, ogni malato è un guerriero che lotta con le forze che ha.
Elena era abituata a remare contro le avversità sin da giovane: lei e la sorella Nadia hanno sommato una dozzina di operazioni alle ginocchia, che non hanno impedito alla più grande delle Fanchini di vincere un clamoroso argento mondiale 18 anni fa a Bormio quando tutta Italia si innamorò del suo sorriso inconfondibile e genuino. Non si era accorta di quello che aveva fatto, fu solo l’inizio di una carriera che l’ha vista vincere due volte in Coppa del Mondo – Lake Louise 2005, la sua pista del cuore, e Cortina 2015 – a 10 anni di distanza, a riprova di un talento e di una tenacia rara in uno sport dove il ricambio generazionale sa essere spietato. Goggia (compagna di club al Rongai di Pisogne), Brignone e Bassino, queste ultime due fresche di medaglia d’oro mondiale a Meribel, sono cresciute ispirandosi alle due sorelle di Montecampione. Impossibile non affezionarsi a Elena e Nadia, che hanno sempre saputo farsi forza a vicenda: quando una cadeva, l’altra vinceva per lei. E quando Nadia e Sabrina sono diventate madri, lei è divenuta anche una zia sempre presente, l’approdo sicuro dei propri nipoti. Tutto lo sport azzurro è in lutto. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, fu tra i primissimi a chiamare la Fanchini quando si ruppe il piatto tibiale in Canada nell’autunno del 2018: aveva da poco ricevuto l’idoneità per riprendere a gareggiare dopo la neoplasia, ma il destino interruppe lì la sua carriera, anche se l’addio definitivo avvenne solo durante la pandemia quando lei e Nadia salutarono lo sci. Insieme, come sempre. Rimarranno insperabili (anche Sabrina è stata slalomista azzurra, ma si è ritirata prima delle sorelle) per i loro tanti tifosi. Chi avesse nostalgia di Elena, potrà rivedere le sue vittorie nei tanti video che circolano in rete: gli sportivi sono artisti, i loro quadri migliori restano. Come il sorriso, l’esempio, l’umiltà di una ragazza che è sempre rimasta se stessa. Ora sarà il dolore di ogni giorno, però, il grande avversario per tutta la sua famiglia. A loro va l’abbraccio più grande.
Luca Bertelli
Sorgente: Addio a Elena Fanchini, leonessa della neve- Corriere.it
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08/02/2023Aveva avuto la forza di rimettersi sugli sci dopo un intervento (30 ottobre 2018) e la chemioterapia, attirata irresistibilmente da quella neve che aveva imparato a conoscere e amare a Montecampione, la montagna di casa per lei che era nata a Lovere il 30 aprile 1985, prima di tre sorelle impavide, e la neve aveva usato per darsi l’obiettivo di seminare la malattia: «Lo sci mi ha regalato tantissima forza — spiegava —, volevo guarire per tornare alle gare».
Elena Fanchini è mancata ieri a 37 anni nella sua casa di Solato, bassa Val Camonica, lasciando sgomenta la squadra femminile di sci alpino, due gare e due vittorie ( Brignone in combinata e Bassino in superG) a Meribel, e tutta la famiglia degli sport invernali che quella ragazza capace di conquistare l’argento nella libera al Mondiale 2005 pochi giorni dopo il debutto in Coppa del mondo aveva amato da subito per la genuinità e l’entusiasmo con cui desiderava lasciare una scia in Nazionale, da sola (due gare di Coppa vinte a dieci anni di distanza: Lake Louise 2005 e Cortina 2015) e insieme a Nadia e Sabrina (con la prima aveva dominato i Mondiali junior di Bardonecchia), le sorelle Fanchini che ora la piangono.
Del tumore, che si era ripresentato l’estate scorsa, parlava come di un male necessario («È un peccato che sia ricapitato»), quasi fosse il salto nel vuoto sul tracciato di una pista nera che, volendo arrivare in fondo, non si poteva evitare. Si era rimboccata le maniche («Non posso arrendermi») e aveva chiesto a Sofia Goggia, l’amica di una vita (non a caso l’azzurra, in costante contatto con le Fanchini, è rimasta silenziosa e defilata in avvicinamento al Mondiale), un regalo: «È nato come un gioco dopo aver visto alla tv Dorothea Wierer vincere nel biathlon — aveva raccontato Elena al —, allora ho chiamato Sofia: adesso tocca a te». E a lei, puntuale e di parola, Goggia aveva dedicato il successo nella libera di Cortina. Era il 22 gennaio scorso.
In quell’occasione, Elena era stata generosa di particolari: «Alla fine di agosto ho cominciato le prime cure. Una recidiva. La prima volta ero guarita completamente. Ma purtroppo, lo vedo in ospedale, di recidive ne capitano tante. Ci sono cose che non puoi comandare, l’ho imparato dalla malattia e anche dallo sci». Gli infortuni, tanti. Quello di Copper Mountain disastroso. Elena era friabile e delicata, come la sua neve.
Gaia Piccardi
Video del Corriere della Sera al link della sorgente: Elena Fanchini, morta la sciatrice: aveva 37 anni
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08/02/2023È morta Elena Fanchini, la sciatrice era di Montecampione, aveva 37 anni. Era la sorella maggiore di Nadia e Sabrina Fanchini, sciatrici professioniste
Nata e cresciuta nella regione della Lombardia, aveva iniziato a sciare a soli 4 anni e ha presto raggiunto grandi risultati nelle competizioni nazionali. Nel 2017, è diventata la prima donna italiana a vincere una medaglia di bronzo nella discesa libera. Nel corso degli anni, Elena ha riscosso l’ammirazione di molti. La sua determinazione e il suo coraggio sono stati ammirati e celebrati da atleti, fan e appassionati di sport.
La lotta contro il cancro e gli infortuni
Da tempo lottava contro il cancro, che aveva annunciato di avere a gennaio del 2018, quando dovette rinunciare ai Giochi olimpici di Pyeongchang. A novembre 2018, aveva condiviso la gioia di aver sconfitto la malattia.
Subito dopo dovette affrontare un infortunio alla mano e uno al ginocchio che le impedirono di prendere parte alle competizioni in Coppa del Mondo.
Il 22 aprile 2020 annunciò il ritiro, insieme alla sorella Nadia.
Le medaglie e i premi
La sua carriera come sciatrice professionale è iniziata nel 2003, quando ha vinto una medaglia d’argento alle Olimpiadi Invernali di Torino. Ha vinto un argento nei Mondiali del 2005 a Bormio, una medaglia d’argento e una di bronzo nei Mondiali Juniores di Bardonecchia del 2005.
In Coppa del Mondo ha centrato ben quattro podi in discesa libera, di cui due vittorie a Lake Louis nel 2005 e a Cortina d’Ampezzo nel 2015, più due terzi posti.
Oltre a ciò, ha vinto in Coppa Europa cinque podi (una vittoria a Pila nel 2012 e quattro terzi posti) e ottenuto anche una vittoria in South American Cup, a Las Leñas nel 2005.
Ai Campionati italiani, Elena ha totalizzato 11 medaglie, tra cui 7 ori in discesa libera (2005, 2007, 2010, 2011, 2012, 2015 e 2016), e 4 argenti (discesa libera nel 2006, supercombinata nel 2007, discesa libera e supergigante nel 2008).
Il suo ricordo rimarrà vivo nei cuori di tutti coloro che hanno seguito la sua storia. Con la scomparsa di Elena Fanchini, il mondo dello sci alpino ha perso una stella. L’eccezionale carriera di Elena Fanchini, la grande sciatrice italiana, ha lasciato un ricordo indelebile nella storia dello sci alpino.
Sorgente: La sciatrice Elena Fanchini è morta
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08/02/2023Montecampione, 8 feb 2023
A 37 anni è morta, a causa di un tumore, la sciatrice azzurra Elena Fanchini.
Dal sorriso solare e impegnata nel sociale, in questi anni è stata testimonial anche dell’Airc, l’associazione che si occupa di promuovere la ricerca.
In Coppa del Mondo ha nel palmares due vittorie nella discesa libera e due terzi posti. Al Mondiale conquistò un argento, sempre in discesa, nel 2005 a Bormio.
Lo sci, passione respirata in Valcamonica (viveva a Solato, frazione di Pian Camuno), era il sogno condisivo con le sorelle Sabrina e Nadia (argento nel 2013).Quel sogno che era stato interrotto proprio dall’insorgere della malattia e poi riacceso quando, apparentemente sconfitto il tumore nel 2018, era tornata sulle piste, fino al ritiro definitivo nell’aprile 2020. Un’assenza pesante, quella di Elena, nello sci nazionale. Tanto che lo scorso 20 gennaio, nella discesa di Cortina d’Ampezzo, Sofia Goggia le aveva dedicato il suo successo:
“Questa vittoria è per Elena Fanchini che sta attraversando un momento delicato”.
In questi momenti, molte sono le testimonianze in ricordo di Elena Fanchini:
“Al di là dell’aspetto agonistico, quello che ci resterà per sempre di lei è la capacità di affrontare con decisione le sfide dello sport e della vita senza mai perdere la capacità di regalare un sorriso e uno sguardo di gentilezza a chi ha avuto la fortuna di incrociare la sua strada in questo percorso troppo breve”.
Queste le parole con cui il presidente del Coni Regionale Lombardia, Marco Riva, ha voluto ricordare Elena Fanchini.
Anche il Presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, si è unito al cordoglio per il lutto:
“Un grande dolore per il mondo dello sport, che perde una campionessa che ha regalato grandi emozioni nella storia dello sci alpino italiano. Successi in Italia e all’estero, nonostante le difficoltà e le interruzioni degli ultimi anni. Elena è stata un esempio di dedizione, coraggio e tenacia. Brescia non ti dimenticherà!”.
Mikaela Shiffrin la ricorda su Twitter:
“Questa è stata una giornata piena di emozioni. C’è così tanto che vorrei condividere… ma ciò che pesa di più è la perdita di Elena Fanchini . Porgo le mie condoglianze a tutta la Famiglia Fanchini, che hanno avuto un impatto così forte e positivo sul nostro sport e sul nostro mondo con la loro passione e soprattutto sempre gentilezza. Il mio cuore è anche con la squadra italiana, che si presenta davvero come una famiglia per tutti noi che guardiamo, e che ora soffre molto profondamente. Stiamo condividendo un hotel durante questi campionati mondiali con le azzurre e quello che posso dirvi è che il loro amore e la loro forza sono pura e vera, e io tifo per tutta la sua squadra, ora più che mai. Chi abbiamo perso, non sarà mai dimenticato”.
La ricordiamo nella preghiera e ci uniamo al dolore dei familiari. I funerali sono in programma sabato 11 febbraio, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Solato.
Sorgente: L’addio a Elena Fanchini – La Voce del Popolo
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08/02/2023Sci in lutto, Elena Fanchini non ce l’ha fatta. La sciatrice originaria di Montecampione, aveva 37 anni. Era la sorella maggiore di Nadia e Sabrina Fanchini, anche loro sciatrici alpine di alto livello.
Da tempo stava lottando contro il cancro, che aveva annunciato di avere a gennaio del 2018, quando decise di rinunciare ai Giochi olimpici di Pyeongchang.
Dopo pochi mesi, a novembre, aveva condiviso la gioia di aver sconfitto la malattia, ma poi un infortunio alla mano e uno al ginocchio le hanno impedito di prendere parte alle competizioni in Coppa del Mondo, compromettendo l’intera stagione.
Classe 1985, in carriera ha vinto un argento mondiale in discesa nel 2005 oltre a due vittorie in Coppa del Mondo. Goggia le aveva dedicato la recente vittoria in discesa a Cortina. :
“Questa vittoria la dedico ad Elena Fanchini che sta vivendo di. nuovo un momento difficile con la sua malattia. Mi aveva chiesto il pettorale rosso, le ho voluto dare di più“.
Insieme a sua sorella, sono state premiate nel 2020 con il Premio Internazionale Fair Play Menarini.
Aveva infine scelto di ritirarsi il 22 aprile 2020, insieme alla sorella Nadia.
Il Palmares di Elena Fanchini :
Mondiali
1 medaglia
1 argento (discesa libera a Bormio/Santa Caterina Valfurva 2005)
Mondiali juniores
2 medaglie:
1 argento (discesa libera a Bardonecchia 2005)
1 bronzo (supergigante a Bardonecchia 2005)
Coppa del Mondo
Miglior piazzamento in classifica generale: 17ª nel 2015
4 podi (in discesa libera):
2 vittorie
2 terzi posti
Coppa del Mondo – vittorie
Data
Località
Paese
Specialità
2 dicembre 2005
Lake Louise
Canada
DH
16 gennaio 2015
Cortina d’Ampezzo
Italia
DH
DH = discesa libera
Coppa Europa
Miglior piazzamento in classifica generale: 33ª nel 2005
5 podi:
1 vittoria
4 terzi posti
Coppa Europa – vittorie
Data
Località
Paese
Specialità
16 marzo 2012
Pila
Italia
SG
SG = supergigante
South American Cup
Miglior piazzamento in classifica generale: 23ª nel 2006
1 podio:
1 vittoria
South American Cup – vittorie
Data
Località
Paese
Specialità
18 settembre 2005
Las Leñas
Argentina
SG
SG = supergigante
Campionati italiani
11 medaglie:
7 ori (discesa libera nel 2005; discesa libera nel 2007; discesa libera nel 2010; discesa libera nel 2011; discesa libera nel 2012; discesa libera nel 2015; discesa libera nel 2016)
4 argenti (discesa libera nel 2006; supercombinata nel 2007; discesa libera, supergigante nel 2008)
Stefano Ghezzi
Sorgente: Sci in lutto, morta Elena Fanchini a 37 anni
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08/02/2023Ci ha lasciato a 37 anni la sciatrice azzurra, vincitrice di una medaglia d’argento ai Mondiali del 2005: dai suoi trionfi al rapporto con la famiglia per finire alle sue passioni, ripercorriamo la sua carriera.
Dedicò a Pantani l’argento vinto ai Mondiali
PRIMI PASSI SUGLI SCI
A tramandarle la passione era stato il padre. “A 3 anni ci aveva già messo sugli sci” ammetteva lei, sempre in compagnia delle sorelle. Famiglia che ha rappresentato sempre la base solida per un talento che è riuscito a sbocciare molto presto
L’INIZIO DI CARRIERA
Classe 1985, Elena Fanchini fa il suo ingresso nella Fia a 16 anni, mentre due anni dopo arriva quello in Nazionale. Il 2003, infatti, è il momento in cui la sciatrice fa il suo debutto in Coppa Europa e conquista il primo podio in discesa libera a Pontedilegno-tonale. Poi, però, arriva il primo infortunio…
2005 ANNO MAGICO!
Archiviata la lesione al ginocchio, per Fanchini arriva il memorabile 2005: l’esordio in Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali dove, a Bormio, vince la medaglia d’argento in discesa libera. Un mese dopo, nella stessa specialità, porta a casa un argento anche nella categoria Juniores a cui si aggiunge la medaglia di bronzo nel supergigante: in entrambe le occasioni, ad anticiparla sul traguardo, era stata la sorella Nadia. L’anno si conclude con la prima vittoria in Coppa del Mondo, a Lake Louise
UNA VITTORIA PER IL ‘PIRATA’
Dopo la vittoria dell’argento a Bormio, la sciatrice azzurra aveva dedicato il trionfo a Pantani. Fu lei stessa a spiegare il motivo: “Avevo solo dodici anni quando il Giro d’Italia arrivò a Montecampione a poche centinaia di metri da casa mia. Pantani mi regalò un’emozione molto forte, quando lo vidi tagliare il traguardo mi vennero i brividi e mi sentii le lacrime scorrere sul viso: lacrime di gioia per un’impresa ottenuta dal mio beniamino. È stato uno degli atleti capace di catalizzare l’interesse del mondo intero“
NON SOLO SCI
Una passione smisurata per gli sci, ma non l’unica nella vita di Elena. Solare e curiosa, amava viaggiare per il mondo, tifava per l’Inter e ascoltava le canzoni di Vasco Rossi, tra una passeggiata in bici e il tempo passato in compagnia dei nipotini
L’ESPERIENZA OLIMPICA
Le Olimpiadi non hanno regalato medaglie a Fanchini, ma un pezzo che resta comunque inscalfibile nella sua carriera. La prima partecipazione è arrivata a Torino 2006, poi è stato un crescendo di prestazioni culminate con un 12° posto nella discesa libera in Russia nel 2014. L’anno dopo è arrivato il secondo successo in Coppa del Mondo, questa volta ‘in casa’, a Cortina
GLI INFORTUNI
Nonostante i successi siano arrivati, i tanti infortuni hanno segnato la carriera della sciatrice. Oltre alla lesione del ginocchio già citata, Fanchini nel 2008 si era procurata la rottura dei legamenti del ginocchio sinistro che l’aveva costretta a saltare tutta la stagione successiva
QUEL RITORNO MANCATO
Nel 2017 l’azzurra aveva scoperto di avere un tumore e aveva dovuto rinunciare alla sua quarta Olimpiade. Un male da cui sembrava fosse guarita, ma che invece, purtroppo, è tornato e la recidiva è stata fatale. Nel mezzo Fanchini aveva anche intrapreso la strada del ritorno sugli sci, ma durante un allenamento un altro infortunio le aveva impedito di partecipare alla Coppa del Mondo: un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio sinistro, con frattura del perone prossimale, che ha messo di fatto fine alla sua carriera
IL RAPPORTO CON LE SORELLE
Indissolubile e affine dal punto di vista sportivo il legame di Elena con le sorelle Sabrina e Nadia, anche loro campionesse di sci. Un percorso cominciato insieme da bambine e che poi ha visto Nadia ed Elena in particolare trionfare insieme sulle stesse piste a livelli altissimi. Proprio da Nadia era arrivato nel 2018, poco dopo la scoperta del tumore, la dedica alla sorella dopo il terzo posto ottenuto in Coppa del Mondo a Bad Kleinkirchheim: “È stata una grande impresa che dedico proprio a lei”
RIVALITÀ SOLO A CARTE
Al contrario della sana competizione svolta sulle piste da sci, era a carte che tra le due c’era una sorta di rivalità. Lo avevano rivelato proprio loro durante un’intervista doppia a Le Iene di qualche anno fa. Un rapporto che ha permesso loro di dare il meglio nei momenti belli e di rialzarsi in quelle difficili. Una determinazione che entrambe hanno messo in pratica: Elena non si era arresa e, quando aveva superato in un primo momento il tumore, era pronta per tornare a gareggiare
IL RITIRO
E insieme, Elena e Nadia (anche lei protagonista di una carriera con successi e infortuni), avevano annunciato l’addio: “Ho cominciato a gareggiare con Elena e insieme finiamo” aveva detto Nadia
“SPERO DI AVERVI FATTO EMOZIONARE”
“Una giornata piena di emozioni, di sofferenza e tristezza – erano state le parole di Elena -. Non avrei voluto ritirarmi così, ma il mio fisico mi impedisce di continuare. Vorrei ricordare la mia carriera, partita con quella bellissima giornata del 2005 che porterò nel mio cuore: è stata una carriera bellissima che ricorderò con grandi emozioni, con grande orgoglio per ciò che ho fatto. Mi mancherà tutto. Voglio ringraziare la mia famiglia perché mi ha aiutato sempre. Spero di avervi fatto emozionare con le mie vittorie”
GOGGIA E IL REGALO DI UN SORRISO
Emozioni che ha suscitato e che ha al contempo provato lei stessa, come quando pochi giorni fa Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria in discesa libera a Cortina. “Eli è per te” era stato il messaggio della bergamasca, con tanto di risposta dalla Fanchini. “Quel pettorale rosso mi ha regalato un sorriso” aveva detto la discesista: uno degli ultimi regali prima di lasciarci
Altre immagini al link della sorgente: Elena Fanchini è morta. La sua carriera: dai trionfi al legame con le sorelle | Sky Sport
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08/02/2023Elena Fanchini non ce l’ha fatta. La sciatrice lombarda è morta oggi a causa di un tumore che l’aveva aggredita nel 2018 e per cui era stata curata. Il male si è ripresentato questa estate: due anni dopo il ritiro dalle gare da parte dell’atleta camuna.
Elena Fanchini, sorella di Nadia e Sabrina, anche loro sciatrici di alto livello, era una atleta olimpionica, con all’attivo decine di gare e vittorie. Ha trionfato nella coppa del mondo due volte: nel 2005 a Lake Luoise in Canada e a Cortina d’Ampezzo.
È nata e cresciuta a San Maurizio di Montecampione e risiedeva a Vissone di Pian Ccamuno. I funerali della giovane donna, con ogni probabilità, si terranno proprio in Valcamonica.
Sorgente: Morte Elena Fanchini: in Valcamonica i funerali della sciatrice morta oggi dopo aver lottato contro la malattia
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08/02/2023Terribile lutto nel mondo dello sport: è morta a soli 37 anni l’ex sciatrice Elena Fanchini. Sorella di Nadia e Sabrina, entrambe sciatrici professioniste, Elena, da tempo gravemente malata, si è spenta nella sua abitazione di Solato, in provincia di Brescia.
Specialista nella discesa libera, nel Supergigante e nella combinata, nella sua carriera ha vinto, tra le altre cose, una medaglia d’argento nella discesa libera ai Mondiali di Bormio/Santa Caterina Valfurva e due vittorie di Coppa del Mondo sempre nella stessa specialità, una a Lake Louise e l’altra a Cortina.
Elena Fanchini era già stata colpita dal cancro nel 2017, ma era riuscita a guarire. La scorsa estate, però, è arrivata una recidiva, che si è rivelata purtroppo fatale.
Di recente, Sofia Goggia aveva dedicato la vittoria ottenuta nella discesa libera a Cortina proprio a Elena Fanchini, che aveva assistito alla gara.
“Quel pettorale rosso mi ha regalato un sorriso” aveva dichiarato l’ex sciatrice ringraziando la collega per il pensiero.
“Noi in famiglia eravamo tutte sciatrici. C’era un gruppo di ragazze, fra le quali mia sorella Sabrina, che spesso si allenavano insieme. Ci siamo conosciute qui dalle nostre parti (Montecampione ndr), Sofia frequentava casa nostra” aveva dichiarato al Corriere della Sera Elena Fanchini raccontando la sua amicizia con Sofia Goggia.
“Sofia è stata molto dolce, e molto delicata. Per questo dico che non ho molto da aggiungere: sto combattendo” aveva aggiunto l’ex sciatrice.
“È un peccato che sia capitato di nuovo, ma non posso arrendermi” aveva poi parlato a proposito del tumore, raccontando come aveva scoperto la recidiva: “Ad agosto, alla fine del mese ho cominciato le prime cure. Una recidiva. La prima volta ero guarita completamente. Ma purtroppo, e me ne sto accorgendo in questi giorni in ospedale, di recidive ne capitano tante. Ci sono cose che non puoi comandare, l’ho imparato dalla malattia e anche dallo sci”.
Niccolò Di Francesco
Sorgente: È morta l’ex sciatrice Elena Fanchini: aveva 37 anni ed era malata
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08/02/2023È morta la sciatrice Elena Fanchini, originaria di Montecampione, aveva 37 anni. Era la sorella maggiore di Nadia e Sabrina Fanchini, anche loro sciatrici alpine di alto livello. Si è spenta nella sua casa di Solato, frazione di Pian Camuno, dove è stata allestita la camera ardente e dove si terrà la veglia funebre, venerdì alle 19. Il funerale è in programma sabato 11 febbraio alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Solato.
Sul manifesto funebre si legge: «Per volontà di Elena puoi sostenere la ricerca sul cancro con una donazione all’Airc tramite donazioneinmemoria.airc.it».
Da tempo Elena Fanchini stava lottando contro il cancro, che aveva annunciato di avere la prima volta a gennaio del 2018, quando decise di rinunciare ai Giochi olimpici di Pyeongchang. Dopo pochi mesi, a novembre, aveva condiviso la gioia di aver sconfitto la malattia, ma poi un infortunio alla mano e uno al ginocchio le hanno impedito di prendere parte alle competizioni in Coppa del Mondo, compromettendo l’intera stagione.
Aveva infine scelto di ritirarsi il 22 aprile 2020, insieme alla sorella Nadia.
Una recidiva del tumore la stava mettendo a dura prova da qualche mese.
Il palmarès
Ha esordito nelle gare sciistiche nel 2001 e due anni dopo è entrata a far parte della Nazionale italiana.
Elena Fanchini ha vinto un argento ai Mondiali (Bormio 2005) e una medaglia d’argento e una di bronzo nei Mondiali Juniores (Bardonecchia 2005). In Coppa del Mondo ha centrato quattro podi in discesa libera (una vittoria a Lake Louis nel 2005, un’altra a Cortina d’Ampezzo nel 2015, oltre a due terzi posti). In Coppa Europa ha ottenuto cinque podi (una vittoria a Pila nel 2012 e quattro terzi posti) e ha vinto anche in South American Cup, a Las Leñas nel 2005.
Ai Campionati italiani ha totalizzato 11 medaglie: 7 ori in discesa libera (2005, 2007, 2010, 2011, 2012, 2015 e 2016) e 4 argenti (discesa libera nel 2006, supercombinata nel 2007, discesa libera e supergigante nel 2008).
L’affetto delle compagne
In occasione della vittoria in Coppa del mondo a Cortina d’Ampezzo, Sofia Goggia lo scorso 20 gennaio le aveva dedicato il successo. «Elli, questa è per te» aveva detto la campionessa bergamasca, che poi aveva specificato: «Voglio dedicarlo a Elena Fanchini, che mi aveva chiesto il pettorale rosso».
Nel 2021, era stata invece Fanchini a spronare Goggla, che considerava una quarta sorella, quando la sciatrice bergamasca si era rotta il piatto tibiale destro a Garmisch. «So cosa significa – aveva detto Elena -. È una brutta botta, ma so che si rialzerà».
Il ricordo della Federazione
Con un comunicato, la Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) ha voluto ricordare la campionessa bresciana. «Un lutto ha colpito la squadra femminile di Coppa del mondo di sci alpino e tutta la famiglia degli sport invernali – si legge nella nota -. Nata a Lovere (Brescia) il 30 aprile 1985, Elena si mise in luce nella discesa libera dei Mondiali di Santa Caterina Valfurva del 2005 quando, a nemmeno 20 anni, conquistò una strepitosa medaglia d’argento alle spalle di Janica Kostelic. Sorella delle ex nazionali Nadia e Sabrina, ha preso parte a sei edizioni dei Mondiali e a tre Olimpiadi. In Coppa del mondo conquistò due vittorie in discesa a Lake Louise nel 2005 e a Cortina nel 2015, per un totale di quattro podi, nonostante una serie ripetuta di infortuni che non le hanno mai tolto il sorriso e la capacità di farsi amare dalle compagne di squadra e dalle avversarie. Il Presidente Flavio Roda e tutta la famiglia della Federazione Italiana Sport Invernali è vicina a Nadia, Sabrina, papà Sandro e mamma Giusi in queste tristi ore di sofferenza».
Altre immagini e video al link della sorgente: È morta la sciatrice Elena Fanchini, aveva 37 anni – Giornale di Brescia
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08/02/2023Lo sci alpino piange Elena Fanchini: una carriera condivisa con le sorelle, grande tenacia ed un sorriso che si è spento troppo presto
Elena Fanchini ha sempre combattuto, ma questa volta la battaglia l’ha vinta la malattia. “Come è già successo con la prima neoplasia che ha avuto nel 2018, sta lottando tantissimo, è forte” aveva detto solo pochi giorni fa la sorella Nadia, ma purtroppo non è bastato per vincere la seconda manche della gara più importante.
La prima manche invece Elena l’aveva vinta. Aveva scoperto di avere un tumore poche settimane prima delle Olimpiadi di Pyeongchang 2018, guardate da casa proprio per dedicarsi alle cure. Dopo dieci lunghi mesi di terapie, la tenacia ha premiato Elena, che non aveva affatto intenzione di chiudere la sua carriera nello sci alpino con un ritiro forzato. Così la bresciana si è rimessa gli sci ai piedi, ma la sfortuna ancora una volta ci ha messo lo zampino.
Nemmeno il tempo di festeggiare il ritorno in Nazionale che arriva un nuovo infortunio a cambiare piani. Nel corso di un allenamento negli Stati Uniti, a Killington, una caduta le causa la frattura di un dito della mano, un trauma al ginocchio sinistro e la frattura del perone. Infortunio grave che la costringe a saltare l’intera stagione 2018/2019, ma il richiamo dello sci era irresistibile. Elena è tornata nuovamente sulla neve, senza però tornare in gara. L’annuncio ufficiale del ritiro arriva il 22 aprile 2020, assieme alla sorella Nadia.
Elena ha dunque chiuso la sua carriera dopo 171 presenze in Coppa del Mondo, dove ha conquistato quattro podi e due vittorie (2006 e 2015). Nel palmares anche una medaglia d’argento nella discesa libera dei Mondiali casalinghi di Santa Caterina 2005 e nello stesso anno l’argento, sempre in discesa, ai Mondiali juniores di Bardonecchia, alle spalle della sorella Nadia.
Quella di Elena è infatti una famiglia di sciatrici. Oltre alla già citata Nadia (classe 1986), anche Sabrina (classe 1988) è arrivata ad alti livelli condividendo la stessa passione. Elena era la maggiore, nata il 30 aprile 1985, originaria di Montecampione in provincia di Brescia. La determinazione è stata il marchio di fabbrica delle sorelle Fanchini, le cui carriere sono state costellate di infortuni. Elena non ha mai perso la forza, diventando un punto di riferimento anche per le compagne di squadra.
Compagne di squadra che continueranno a ricordarla, magari dedicandole una medaglia ai Mondiali in corso di svolgimento a Courchevel/Méribel. Meno di tre settimane fa era già arrivato il pensiero di Sofia Goggia, di quelli che scaldano il cuore. “Ti promisi che, nel caso in cui l’avessi vinta, te l’avrei dedicata questa gara – ha detto la bergamasca al termine della discesa di Cortina d’Ampezzo a fine gennaio -. Ora posso dirlo, con tutta la forza e la veemenza di cui dispongo, ad alta voce, in quello che è un urlo che esorta a combattere e a non arrendersi: ‘Elly, questa è per te’“.
Elena ha combattuto fino alla fine, fino all’8 febbraio 2023, quando all’età di 37 anni si è spenta al termine di una nuova lotta. Lascia il marito Devid Salvadori, tecnico azzurro, e due figli piccoli, Alessandro e Davide. Il mondo dello sport piange un talento azzurro, una campionessa anche fuori dalla pista, una combattente il cui sorriso si è spento troppo presto.
Deborah Sartori
Sorgente: Elena Fanchini: una combattente che si è spenta troppo presto
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06/02/2023La partnership consentirà di combinare le competenze e l’expertise nelle operazioni straordinarie di gestione del personale di ArlatiGhislandi con i progetti di assistenza e consulenza nella gestione dei processi di risanamento aziendale di Special Situations
ArlatiGhislandi, firm di diritto del lavoro e fiscale, punto di riferimento in Italia per le operazioni straordinarie nelle risorse umane, downsizing, merger & acquisition e Special Situations, società specializzata nella consulenza e gestione straordinaria delle aziende in crisi, stringono una partnership strategica finalizzata alla gestione a 360° delle operazioni e dei processi di ristrutturazione aziendale.
L’avvio della collaborazione tra le due realtà rende possibile una consulenza integrata in ambito restructuring e un nuovo modello di efficienza operativa in grado di rafforzare ulteriormente le singole practice e supportare le aziende durante ogni fase del processo di riorganizzazione.
La partnership combina le competenze specialistiche e l’expertise di ArlatiGhislandi nelle relazioni istituzionali e sindacali con l’esperienza e la capacità operativa di Special Situations nella gestione dei processi di risanamento aziendale. Dall’affiancare le aziende nei tavoli di crisi con i sindacati fino alla predisposizione del piano industriale di risanamento e la ricerca del partner industriale o finanziario.
Le due società hanno lavorato negli anni a numerose operazioni straordinarie in questi ambiti. In particolare, Special Situations ha seguito – tra le altre – Acciaierie d’Italia-Ilva, affiancando i fornitori strategici, il Gruppo Campedelli, nella gestione della crisi Chievo Verona AC, e Zilli SpA e Montecampione Ski Area nella loro gestione del turnaround. ArlatiGhislandi ha governato i più complessi progetti di gestione delle risorse tra le atre Pernigotti, Natuzzi, DeAgostini, Autostrade per l’Italia, Ospedale San Raffaele.
“La partnership che annunciamo oggi, in questa particolare fase economica, è la risposta strategica che riteniamo utile dare alle imprese che si trovano ad affrontare un periodo di difficoltà. Crediamo fortemente che l’integrazione delle nostre competenze nella gestione straordinaria delle risorse umane, unite all’expertise nei processi di risanamento aziendale di Special Situations siano la chiave per aiutare le aziende a preservare ancor di più il loro valore, il loro know-how e la presenza sul mercato.” – ha dichiarato Massimiliano Arlati, Founding Partner e Managing Director di ArlatiGhislandi. “Sono molto contento di questa partnership che coniuga competenze e profili di alto livello necessari per la gestione delle crisi aziendali dalla fase di analisi e reimpostazione strategica fino alla soluzione definitiva, che normalmente avviene con l’ingresso di nuovi soci. Particolare interesse nella collaborazione con ArlatiGhislandi assume l’esperienza di Special Situations nei Workers Buy Out, che permettono ai dipendenti di diventare artefici del proprio futuro.” Ha dichiarato Roberto Chiodelli, Fondatore e Senior Partner di Special Situations.
Sorgente: ArlatiGhislandi e special situations: al via la partnership per i processi di gestione della crisi d’azienda | NT+ Diritto
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06/02/2023Dal canale Youtube Sandro De Toni
Con questo video inizia una serie di recensioni senza riprese di arrampicata. Saranno un po’ meno movimentate. Purtroppo il volo con infortunio a luglio (alla Tampa, mentre scalavo autoassicurato) e la necessità di chiudere con una certa rapidità la guida mi hanno costretto a girare le falesie in serie, magari da solo. Qui sono ancora con Stefano. Ma per i prossimi quattro video non sarà così. La falesia del Monte Muffetto è un piccolo sito di arrampicata chiodato da Roby Parolari sulla cresta sud-ovest della montagna in questione. Vi si trovano molte vie facili e ben protette su trachite, una roccia che, nel nord Italia, si trova solo ai Colli Euganei oltre che qui. Il posto è solitario e tranquillo. E merita una visita per la bellezza dell’ambiente e le caratteristiche “alpinistiche” dello stile di arrampicata richiesto per salirne gli itinerari. No top climber: le vie sono nella media di grado moderato.
Sorgente: Falesia del Monte Muffetto – Monte Campione (BS) – YouTube
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05/02/2023La ciaspolata in notturna “Ciaspolando sotto il Muffetto – Montecampione 1800” è prevista per sabato 4 marzo 2023.
Per scegliere dove poter mangiare e dove poter alloggiare a Montecampione potete consultare questo link.
Per il regolamento e le iscrizioni consulta invece questo link
Sorgente: Ciaspolando sotto il Muffetto – Montecampione 1800 – 4 marzo 2023 – Proloco di Artogne
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23/01/2023Comprare una seconda casa
Si può decidere di comprare una seconda casa in montagna per diverse ragioni. Le famiglie, ad esempio, sono spesso spinte dall’idea di avere un posto sicuro e conosciuto dove trascorrere le vacanze o anche solo i weekend in qualsiasi momento dell’anno.
Una seconda casa può essere anche comprata per un investimento immobiliare: spesso infatti la scelta è animata dalla volontà di investire e di trarne un guadagno mettendo la casa a reddito.
Che sia mare o sia montagna, gli italiani, in particolare le famiglie con figli, hanno sempre cercato di aver un punto di riferimento per trascorrere le vacanze. Vediamo quindi quanto costa comprare una seconda casa in montagna.
Quanto costa comprare una seconda casa
Quando si decide di comprare una seconda casa dal notaio devono tenersi in considerazione non solo le spese che dovranno essere affrontare per il rogito notarile, ma anche quelle per il mantenimento dell’abitazione.
Per il rogito notarile l’acquisto di una seconda casa è più impegnativo, non per l’onorario del notaio, ma per le imposte che dovranno essere versate all’erario nelle mani del notaio.
Il notaio, infatti, è un sostituto d’imposta. Che vuol dire? Significa che al momento del rogito tutte le spese, tasse e imposte dovranno essere pagate proprio al notaio che successivamente provvederà a versare allo Stato.
A differenza dell’acquisto prima casa in cui è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali al ricorrere di determinati requisiti e presupposti, quando si compra la seconda casa le spese sono purtroppo superiori. Vediamo perché.
Imposte e tasse seconda casa
La prima cosa importante da sapere è che quando si decide di comprare una seconda casa, avendone una già intestata non sarà possibile usufruire delle agevolazioni fiscali.
In generale, al di là delle altre tasse e imposte, quando l’acquisto avviene da venditore privato, è previsto il pagamento dell’imposta di registro che non sarà più pari al 2%, ma sarà pari al 9%: questa quindi rappresenta una delle principali differenze che fa crescere il costo dell’investimento.
Comprare una seconda casa in montagna
Spesso l’Italia viene associata ad una meta per le vacanze estive grazie ai suoi lunghi e meravigliosi litorali. Tuttavia non è da dimenticare lo splendido paesaggio montano che può offrire la nostra penisola: la montagna viene scelta non solo da coloro che amano le località sciistiche, ma anche da chi ama le baite tranquille immerse nella natura che rappresentano piccoli angoli di paradiso.
Da nord a sud si può scegliere di comprare casa anche in montagna sia per trascorrere le vacanze, sia per sperimentare un investimento immobiliare: si pensi ad esempio a coloro che decidono di comprare casa per trasformarla in un b&b.
Quanto costa comprare casa in montagna
A seconda della zona in cui si sceglie di investire, il prezzo delle case in montagna può cambiare radicalmente: le località più richieste sono nelle regioni alpine in particolare in Val d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. Decidere di affittare stagionalmente la propria seconda casa può rappresentare un ottimo investimento, soprattutto quando la si compra con un mutuo e si abbia a carico mensilmente una rata da pagare. Poter ammortizzare le spese negli anni può essere un’ottima soluzione per tutti coloro che decidono di far fruttare il proprio investimento immobiliare.
Se si sceglie una casa di lusso purtroppo i prezzi saliranno notevolmente: questo tipo di abitazione può essere presente soprattutto nelle località più conosciute come Cortina d’Ampezzo, Cervinia, Courmayeur e Selva di Val Gardena.
Dove conviene comprare casa in montagna
Nella parte del Nord Italia si comprano case in montagna in provincia di Brescia in particolare nelle zone di Maniva, Gaver, Val Palot, Montecampione, Borno e Aprica-Corteno: i paesaggi di queste zone sono suggestivi e caratteristici anche per coloro non dediti alle attività sciistiche e sono inoltre apprezzati d’estate grazie al clima più fresco che offrono.
Sempre al nord nei pressi di Bergamo vi sono paesaggi montani molto ambiti per comprare la seconda casa: il grande patrimonio paesaggistico della provincia di Bergamo è proprio rappresentato dalle montagne che da sempre fanno parte della cultura e della storia dei bergamaschi, si pensi alle montagne Orobie, quale attrazione turistica costante ogni anno.
Anche nel centro Italia vi sono altrettante zone interessanti da tenere in considerazione, in particolare nella zona abruzzese, basti pensare a località note come Pescasseroli, Roccaraso e Rivisondoli.
Come trovare un notaio
Quando si decide di comprare una casa, che sia la prima o la seconda, bisogna cercare un notaio. A primo impatto non è semplice per chi non ha alcun riferimento, ma oggigiorno il web rappresenta il principale alleato quando si cercano risposte a qualsiasi tipo di domanda.
Grazie alla piattaforma online di Notaiofacile è possibile richiedere un preventivo notarile gratuito al notaio della zona che si preferisce: qualora si abbia bisogno di un notaio in una zona di montagna potrà ricercarsi anche in quella zona, ma ciò non esclude che si possa scegliere un notaio che riceva gli atti pubblici notarili nella stessa regione.
Il notaio infatti ha una competenza regionale e quindi può stipulare l’atto pubblico di compravendita in qualsiasi città della regione.
Il servizio offerto da Notaiofacile consente di risparmiare tempo nella ricerca del notaio e denaro in quanto il preventivo può essere richiesto senza dover pagare nulla: in poco tempo si potrà avere anche una risposta alla richiesta effettuata direttamente da un notaio.
Quando serve il notaio per comprare casa
Ancor prima di decidere quale casa in montagna comprare e, soprattutto, se comprarla, è importante affidarsi a un professionista del settore come il notaio.
Solo il notaio, che effettua dei controlli prima del rogito, potrà verificare se la casa risponde alle proprie esigenze, analizzandola sotto molteplici punti di vista: verificherà al catasto la struttura della casa accedendo alla planimetria della stessa, controllerà se la costruzione è avvenuta secondo legge con un provvedimento emanato dal comune, così come effettuerà tutte le verifiche per un acquisto in sicurezza.
Si tratta di un passaggio fondamentale prima di decidere se comprare una casa o meno: scoprire in un secondo momento che qualcosa non sia andato per il verso giusto non sarebbe certamente una piacevole sorpresa.
Sorgente: Notaio: Comprare casa in Montagna, come fare e quanto costa
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