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Il Giorno – Stop allo sci, operatori furenti: “La stagione finisce qui”

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Dalla Valtellina al Tonale, rabbia dopo il provvedimento del ministro Speranza che blocca gli impianti fino al 5 marzo

Un altro stop all’apertura degli impianti. Se ne riparla il 5 marzo. E la stagione dello sci rischia di finire qui, gettando il mondo della montagna nello sconforto. Con una decisione che, per le tempistiche ha del clamoroso, ieri sera alle 19, dopo una giornata convulsa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021. Punto. E così, quella che avrebbe dovuto essere la giornata della “rinascita”, con la partenza della stagione dopo tanti rinvii causa Covid 19, sarà quella dei rimpianti per le migliaia di appassionati che avevano già acquistato lo skipass, e quella della rabbia per gli operatori che lavoravano da giorni per poter riaprire in sicurezza, assumendo anche centinaia di addetti che oggi verranno licenziati. Ma cosa è cambiato, a livello sanitario, rispetto alla scorsa settimana per far cambiare rotta al Comitato tecnico scientifico? “Il provvedimento – spiegano dal Ministero – tiene conto dei più recenti dati epidemiologici attestanti che la variante “inglese” è caratterizzata da maggiore trasmissibilità”.

A Livigno tutti erano pronti per la ripartenza, i telefoni dell’Apt, anche ieri, hanno squillato in continuazione. “Negli ultimi giorni ci sono state fino a 300 chiamate al giorno – dicono dagli uffici di Apt –, la gente ha tanta voglia di sci”. Furenti, e non potrebbe essere altrimenti, gli operatori turistici. “È un disastro – accusa Marco Rocca, amministratore delegato del comprensorio del Mottolino a Livigno –. Io ieri (sabato, ndr) ho assunto 110 persone, tante da Sardegna, Sicilia e Puglia. Glielo dicono loro che purtroppo non c’è più il lavoro?”. Michele Bertolini, direttore di Adamello Ski, del Consorzio Pontedilegno-Tonale in Vallecamonica, rincara la dose: “Abbiamo venduto quasi 4mila ski pass in vista della riapertura, ma ora abbiamo bloccato la vendita online. Siamo preoccupati. Abbiamo allestito tutto, investito soldi, per molti sarà la mazzata finale. Sarebbe stato meglio saperlo una settimana prima, se l’idea era già questa. Abbiamo assunto ieri i dipendenti di biglietteria che rischiamo di dover licenziare domani. Sembra uno scherzo di Carnevale”. Purtroppo, non lo è.

È una beffa – denuncia Paolo Scanferlato, direttore degli impianti di Montecampione –, non è possibile prendere una decisione del genere a 12 ore dal via. È assurdo. Oggi avremmo assunto gli “stagionali” che invece abbiamo dovuto chiamare per avvisarli, purtroppo, di stare a casa. E sabato abbiamo venduto online 1.500 skipass, tutti da rimborsare. La stagione finisce qui, speriamo che arrivino i ristori, quelli che nessuno ha visto”. Furiosa Mariangela Bozzi dell’Hotel Bozzi di Aprica: “Non c’è rispetto per il nostro lavoro, siamo nauseati. Continuano a rimandare l’apertura, vorrei capire cosa è cambiato oggi rispetto a una settimana fa. Vergogna, non hanno rispetto del lavoro altrui. Ho fatto venire due ragazzi dalla Romania, gli ho garantito un mese di lavoro. E ora?”. In serata si è fatto sentire il governatore Attilio Fontana: “Una decisione dell’ultimo secondo che dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa. Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di ‘settimana in settimana’ è devastante sia per gli operatori che per i cittadini”.

Fulvio D’Eri

Sorgente: Stop allo sci, operatori furenti: “La stagione finisce qui” – Cronaca – ilgiorno.it

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