La velocista, 32 anni, non si era sentita bene durante le feste. I medici sono ottimisti. La sorella Nadia, appena rientrata da un infortunio, sabato gareggerà anche per lei.
Un tumore spaventa. Soprattutto se hai 32 anni, l’età di Elena Fanchini, velocista della Nazionale di sci alpino, che ha abbandonato il sogno della quarta Olimpiade invernale a Pyeongchang dopo aver scoperto quale fosse la causa di quei malesseri avvertiti durante le feste natalizie, trascorse a Montecampione (Brescia) con la sua bella famiglia, svezzata a pane e sci da mamma Giusy e papà Sandro. Neoplasia di primo grado la diagnosi. Presa in tempo e curabile, quindi, non per questo meno angosciante. Elena Fanchini ha però scelto di lasciare la paura fuori dal cancelletto: una discesista non può avere timore di niente, lei ha fatto della caparbietà il suo punto di forza in una carriera costellata da tanti infortuni e altrettante risalite, un fil rouge comune alle sorelle Nadia e Sabrina. In tre hanno subito più di dieci operazioni alle ginocchia e l’ultima, la più piccola, ha dovuto smettere.
Elena non intende farlo. Non ora, non così. Lo dice con energia al telefono, di ritorno da Milano dove ieri pomeriggio, nella clinica Humanitas, ha saputo quali saranno le tappe della nuova sfida. Inizierà con una radioterapia non troppo debilitante (chi la conosce bene dice che non rinuncerà a sciare sulle piste di casa), l’ottimismo dei medici le ha dato forza e fantasia per tratteggiare il suo futuro sportivo: «È una nuova sfida, seria. La devo vincere — racconta — perché voglio ritornare a gareggiare: non posso lasciare in questo modo. Perdere i Giochi fa male, mi sentivo forte come mai in passato (aveva esordito con un quarto posto a Lake Louise, ndr). Non è facile, se penso alle Olimpiadi e ai miei sogni. La mia intenzione è però quella di tornare a sciare la prossima stagione e continuare a farlo fino a quando starò bene».
Luca Bertelli
Sorgente: Corriere della Sera