Nessuna retromarcia da parte del Comune di Artogne sulla questione Tari di Montecampione.
Nei giorni scorsi sono state infatti recapitate le bollette ai proprietari di seconde case e ai residenti dell’altopiano, che, dopo quasi cinquant’anni, dovranno versare la tariffa del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti al Comune di Artogne e non più al Consorzio.
Il presidente del consorzio, Paolo Birnbaum, nella conferenza stampa che si è tenuta sabato, ha parlato di una molestia subita, precisando però di non aver intenzione di promuovere uno sciopero fiscale.
Ai più di 1.200 utenti ai quali sono stati inviati gli avvisi di pagamento per l’acconto, che si riferisce al periodo gennaio-giugno 2018, Birnbaum ha chiesto di pagare il dovuto al Comune, pur sottolineando: “Abbiamo subito una doppia molestia da parte del Comune di Artogne e Valle Camonica Servizi. Il consorzio ha stipulato un contratto con Valle Camonica Servizi che scade a giugno 2022. Il recesso dal contratto è possibile con un preavviso di sei mesi e, quindi, fino a fine anno, è il Consorzio che deve preoccuparsi di riscuotere le quote e pagare le fatture”. Queste le parole riportate dal Giornale di Brescia.
La società ha già emesso a carico del Consorzio una fattura datata 31 marzo: come può il Comune di Artogne, ha chiesto il presidente, fatturare alle famiglie la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti dal primo gennaio 2018?. Il disguido non comporterà una doppia tassazione a carico delle famiglie, che verseranno l’acconto del primo semestre una volta sola e al Comune di Artogne. Per la questione della doppia fatturazione, il Consorzio ha annunciato di voler impugnare il contratto stipulato con Valle Camonica Servizi e convocare le parti davanti al giudice di pace di Breno per chiedere la conciliazione.
“Il Prefetto ci ha chiesto di regolarizzare entro il 31 dicembre l’esercizio dei servizi pubblici che vengono erogati a Montecampione e, come Comune, abbiamo deciso di applicare la Tari perché è nelle nostre competenze”, ha spiegato rispondendo alle accuse il sindaco di Artogne Barbara Bonicelli
Linda Bressanelli