Scatta oggi alle 12.30 l’esame svedese di Nadia Fanchini: la campionessa di Montecampione parte per dodicesima nel supergigante iridato di Are in Svezia con l’obiettivo di prendere un buon voto in pagella. E se 12 anni fa in questa stessa località non è riuscì a concludere il superG iridato, oggi vuole prendersi la rivincita su una pista che in passato le ha regalate due secondi posti in Coppa del mondo: nel 2009 in SuperG e quattro anni fa in gigante. Per la sesta volta in carriera affronta il Mondiale di specialità con la certezza di poter essere performante. O quantomeno in grado di competere a buoni livelli contro numerose avversarie toste e brave. Nel suo palmares mondiale il migliore risultato di specialità è il quarto posto ottenuto al debutto a Santa Caterina Valfurva il 30 gennaio 2005, quando era rimasta ai piedi del podio per soli 3/100: sono trascorsi quattordici anni da quell’esordio mondiale, e Nadia Fanchini pare ancora in grado di fare bene nonostante i frequenti stop forzati per via degli infortuni che l’hanno sicuramente limitata moltissimo. Ha però la stessa grinta di allora: basta vederla mentre si allena in palestra o quando compie giri su giri di supergigante, gigante e discesa libera. Una autentica stakanovista che crede nel lavoro e per questo motivo non ha mai mollato. Il pensiero di lasciare non l’ha mai nemmeno sfiorata, nemmeno quei giorni terribili dopo la caduta di Saint Moritz a fine gennaio 2010 dove si è praticamente distrutta entrambe le ginocchia. Per riposare è ricorsa agli antidolorifici ma ha sempre avuto un preciso obiettivo: tornare in pista per dimostrare il proprio valore.
OGGI FESTEGGIA la sua sesta partecipazione al mondiale e per la quattordicesima volta si schiera al cancelletto di partenza per una gara iridata: «Se sono qui è perché i tecnici azzurri credono ancora in me. In questa stagione non sono riuscita a entrare nelle parti altissime della classifica in questa specialità, ma a Saint Moritz e Lake Louise prima dello stop ero in lotta per la zona medaglia. Poi ho avuto un attimo di sbandamento ma mi sono ripresa appena in tempo e sono pertanto pronta a dare il mio contributo alla causa azzurra». Quel quarto posto di Santa Caterina Valfurva nel 2005 a soli 3/100 dalla medaglia di bronzo avrebbe minato la forza atletica e psicologica di qualsiasi atleta, lei invece è ancora qui. Qual è il segreto della sua longevità agonistica? «Non c’è nessun segreto. In questo sport bisogna impegnarsi sempre al massimo per riuscire a rimanere a buoni livelli. Io forse il meglio l’ho dato negli anni scorsi, ma se trovo la giornata giusta tutto è possibile. Sono comunque già contenta di essere stata selezionata per il SuperG, dove la concorrenza in casa azzurra è piuttosto tosta. Ora tocca a me dimostrare di avere meritato la convocazione. In questa località sono riuscita spesso a concludere le gare bene: due volte sono salita sul podio in coppa del mondo, una proprio in SuperG nelle finali 2009 alle spalle della fuoriclasse statunitense Lindsey Vonn. Ricordo quel giorno come fosse ieri. Cosa non pagherei perché si ripetesse quell’evento». Lindsey Vonn quel giorno la superò in extremis conquistando la coppetta di specialità: «Purtroppo sì, ma Lindsey è una grandissima atleta e quel giorno mi superò dopo aver commesso anche un errore. Entrambe siamo ancora qui e questo è sicuramente un fatto importante». È una Nadia Fanchini più che mai determinata quella che si appresta a disputare il suo sesto supergigante iridato. Sa che per centrare un ottimo piazzamento dovrà librarsi in volo fin dall’avvio, ma è pronta e farlo per poter scrivere sul suo personale registro un altro buon voto in pagella.
Angiolino Massolini
Sorgente: «Replay» mondiale per Nadia Fanchini «Sono ancora qui» | Altri Sport
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