Era il 14 febbraio 2004 quando il campione del ciclismo fu ritrovato morto in una stanza del residence “Le rose” di Rimini
Genova – Marco Pantani, soprannominato “Il pirata”, è stato uno dei più grandi campioni del ciclismo italiano: con 46 vittorie in carriera, è stato l’ultimo atleta nella storia a vincere nello stesso anno (il 1998) il Giro d’Italia e il Tour de France, le due maggiori corse a tappe del mondo delle biciclette.
Amatissimo da tutti gli appassionati del ciclismo, con le sue imprese straordinarie fece avvicinare molti italiani al mondo delle corse. Ma nel 1999, un anno dopo l’incredibile doppietta, era stato allontanato dal Giro d’Italia per doping. Pur tornando a correre, Pantani cadde in una profonda depressione alimentata dalla risonanza mediatica che ottenne il suo caso. Il 14 febbraio 2004 fu trovato morto in una stanza del residence “Le rose” di Rimini per overdose dovuta a una combinazione di cocaina e psicofarmaci antidepressivi. La tragica scomparsa rappresentò una ferita profonda per tutto il mondo del ciclismo, e al funerale migliaia di persone (tra cui numerosi colleghi del campione) si radunarono nelle strade di Cesenatico, città natale di Pantani.
Oggi, in occasione del 16esimo anniversario della sua scomparsa, il mondo dello sport lo ricorda con affetto. Come da tradizione famiglia, tifosi e amici sono a Cesenatico: nello Spazio Pantani del museo multimediale, i genitori e lo staff della Fondazione Marco Pantani accompagnano gli appassionati in un percorso alla scoperta della sua vita, mentre in serata si celebra una messa in ricordo del campione nella chiesa di San Giacomo, la stessa in cui nel 2004 si svolsero i funerali.
Intanto a Savona, nel giorno dell’anniversario della scomparsa, arriva la richiesta per intitolare a Pantani una strada, una piazza o una salita, proprio come una di quelle su cui “il pirata” faceva sognare gli italiani durante le corse. Roberto Pizzorno, delegato provinciale del Coni Savona, ha infatti presentato una richiesta al sindaco Ilaria Caprioglio e all’assessore allo sport Maurizio Scaramuzza per “portare in città” il nome della maglia rosa italiana.
Qualche giorno fa una decisione è già stata presa, invece, in Lombardia: non per una strada ma per una statua del ciclista. Il progetto è sostenuto dall’assessorato allo Sport della Regione Lombardia e da Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Moda e Marketing territoriale. L’opera sarà collocata a Plan di Montecampione, dove Pantani, dopo quasi 20 chilometri di salita, ottenne la vittoria che lo portò ad essere incoronato campione del Giro d’Italia del 1998. L’atleta sarà raffigurato con le braccia aperte e lo sguardo alzato verso il cielo, così come in una celebre fotografia che lo ritrae a seguito di una delle tante vittorie. Oltre a ricordarlo, la statua servirà a promuovere il paesaggio della Valle Camonica, con salite e tornanti amate dai campioni degli sport a due ruote.
Camilla Conti
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