Stroncata ogni idea del Patto, definito un’impresa fallimentare in partenza
Dopo il no ai nuovi impianti del Monte Tonale occidentale, arriva la bocciatura del Patto territoriale per lo sviluppo strategico del comprensorio Montecampione-bassa Vallecamonica, approvato recentemente da alcuni amministratori camuni con Regione Lombardia.
Il no lo hanno espresso le associazioni ambientaliste camune, dal circolo Valle Camonica Legambiente e Alto Sebino, fino a Italia nostra di Vallecamonica, Amici del torrente Grigna, Amici della Natura di Saviore dell’Adamello, Osservatorio Territoriale Darfense e Comitato Centraline di Vallecamonica per l’acqua che scorre, ritenendo che siano “altri soldi pubblici gettati inutilmente nel buco nero delle piste da sci di Montecampione” e definendo il Patto un’impresa fallimentare in partenza.
Il Patto, con 13 milioni di euro, si propone di realizzare gli impianti Dosso Beccherie, Secondino-Monte Splaza e Longarino-Monte Splaza, mantenendo attivo il collegamento tra il villaggio Alpiaz e la conca di Bassinale. Ma gli ambientalisti sottolineano: “L’andamento nevoso sul crinale tra Vallecamonica e Valtrompia dovrebbe suggerire l’inopportunità d’investire ulteriori risorse su impianti energivori, che richiedono un costante innevamento artificiale e sono scarsamente attrattivi”.
Le associazioni aggiungono: “La siccità ha mandato in crisi l’acquedotto di Darfo e l’innevamento artificiale richiede grandi quantità d’acqua: sarebbe da bandire solo per questo”. E ancora: “Basta aggirarsi tra i condomini di Alpiaz o di Bassinale, per rendersi conto della drammaticità della situazione e del degrado di molte delle strutture costruite nel corso degli anni. E ancora si pensa di puntare sullo sci per dare un futuro a Montecampione”.
Le proposte di Legambiente e soci sono la valorizzazione dell’area Alpiaz-Bassinale, un nuovo racconto di Montecampione orientato alla valorizzazione della natura e alle pratiche sportive, concentrando gli sforzi solo sugli impianti sopra il villaggio di Alpiaz, e abbattere l’ecomostro di Bassinale, realizzando un albergo-rifugio di nuova generazione.
Linda Bressanelli