«Preoccupa l’interessamento, pur leggero, del piatto tibiale. Potrebbe esserci qualcosa di serio pure al legamento. Non c’è niente da fare, impossibile tornare da qui a marzo», racconta da Copper Mountain
Stavolta sbottano anche loro. Sempre unite, positive, in grado di rialzarsi dopo ogni tipo di traversia. Infortuni alle ginocchia, problemi cardiaci, persino un cancro. Le sorelle Fanchini pensavano di aver pagato il conto, già salato, con la sfortuna. Invece si è ripresentata alla porta, conoscendo la strada. Elena, che aveva ricevuto il 2 novembre il via libera per tornare allo sci agonistico, è caduta di nuovo.
La frattura del perone prossimale del ginocchio sinistro, da valutare in Italia (domani la partenza dagli Stati Uniti, lunedì la risonanza a Brescia dal prof. Stefani) non le consentirà di tornare in pista in questa stagione. «Preoccupa l’interessamento, pur leggero, del piatto tibiale. Potrebbe esserci qualcosa di serio pure al legamento. Non c’è niente da fare, impossibile tornare da qui a marzo», racconta sicura da Copper Mountain dopo una notte trascorsi tra dolori e pensieri. Quelli di tutti. Perché ancora a lei? «Sono stata sfortunata — dice Elena — è stata la classica caduta che poteva capitare a chiunque. Ho persino assorbito bene il primo colpo, non il secondo quando sono stata spinta verso l’interno. Non riuscivo ad alzarmi, ci è voluto poco per capire che si trattasse di un infortunio serio». La prima lastra ha partorito la diagnosi diffusa martedì sera, ma il gonfiore impedisce ad oggi di andare oltre. Per questo bisognerà aspettare qualche giorno, mentre mamma Giusy a Montecampione ha appreso la notizia con desolazione, conscia d’aver vissuto di peggio negli ultimi mesi. Aleggia il fantasma del ritiro, a 33 anni. Se non fosse che si parla delle Fanchini. Nadia, tra otto giorni in pista per l’esordio in Coppa del Mondo a Lake Louise, pur distrutta («Lei è troppo sensibile…», dice la sorella), ha citato Papa Francesco: «Dio affida le battaglie più difficili ai suoi migliori soldati». Ma ha aggiunto: «Anche se tutto questo non lo trovo giusto». Una rabbia composta, limpida, legittima.
Lu. Ber.
Sorgente: Elena Fanchini, perone fuori uso e brutti pensieri: «È già finita…»





