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Bresciaoggi – Martinelli: «Era impossibile ma ci abbiamo provato»

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L’uomo dei record è ancora a bocca asciutta, ma non ha ancora perso la speranza di cogliere quantomeno una vittoria di tappa: Giuseppe Martinelli, demiurgo della kazaka Astana, ogni giorno manda all’attacco i suoi uomini, ma purtroppo il gruppo riesce sempre a ricucire gli strappi. Anche ieri, come in altre circostanze, è stato Luis Leon Sanchez a cercare di evitare la volatona a ranghi compatti, ma alla fine tanto impegno non ha sortito l’effetto sperato. Anche perché in questo Giro 101 il gruppo viaggia sempre a velocità supersonica. Martinelli non si fa pregare per dire la sua: «Nelle prime due ore i corridori hanno percorso poco meno di novanta chilometri. Roba dell’altro mondo. E occorre considerare che all’inizio siamo saliti verso Molina di Ledro e Bezzecca. È praticamente impossibile organizzare una fuga e condurla in porto. Con Sanchez ci abbiamo provato. Con i miei corridori cerco sempre di vincere, soprattutto quando sono di scena nel Bresciano, addirittura a pochi chilometri da casa mia. Quando Sanchez è scattato mi sono illuso che la fuga potesse andare fino in fondo, ma il gruppo è poi rinvenuto a velocità folle». IN PASSATO le veniva meglio, nel senso che i suoi corridori riuscivano a vincere e talvolta a dominare: Marco Pantani il 4 giugno 1998 a Montecampione; Biagio Conte il 29 maggio a Brescia; Fabio Aru il 25 maggio 2014 ancora a Montecampione. «Non nego di aver pensato di ottenere il poker di vittorie parziali. Ripetere l’impresa del Pirata credo sia una cosa quasi impossibile. Però centrare un altro successo come quelli ottenuti da Conte e Ari credo sia invece possibile. Quest’anno mi è andata buca: spero nelle prossime stagioni di avere altre opportunità da sfruttare». In questo Giro 101 è tutto definito? «Assolutamente no. Credo che Tom Dumoulin possa ancora infastidire Simon Philip Yates, anche se il britannico mi pare solido come una quercia. Però in una corsa di tre settimane quello che non capita in tante giornate si può verificare in pochi minuti: basta un nonnulla per ritrovarsi a terra. Yates è il favorito, perché negli arrivi in salita ha vinto tre volte ed è stato secondo le altre due. Dietro il compagno di Chaves e Froome peraltro. Ha dimostrato di essere il più forte in salita. Ma non ci è dato sapere cosa ci possa essere dietro l’angolo. Per cui è certamente favorito lui, ma dovrà mantenere per altri tre giorni la condotta di gara degli ultimi undici». E Giuseppe Martinelli, abituato a vincere, cosa sta architettando con la sua Astana? «Non c’è architettura che tenga. Credo di poter dire candidamente che uno dei miei corridori può chiudere tra i primi cinque della classifica. Miguel Angel Moreno Lopez e Oedro De Armantia Lopez Bilabo occupano la settima e ottava posizione con 5’35” e 6’02” di distacco da Yates. Credo abbiano la possibilità di scavalcare l’australiana Rohan Dennis e Thibaut Pinot. Quando dico che hanno la possibilità, non vuol dire che ci riescano. Però stanno bene entrambi. Soprattutto Bilbao nelle ultime giornate l’ho visto in crescita». Si accontenterebbe quindi della top five dopo aver vinto sei edizioni con cinque corridori diversi. «Ogni stagione ha il suo frutto. Ora devo giocoforza puntare alla quinta posizione, senza però negarmi la possibilità di giocarmi un piazzamento più importante nei prossimi anni. Lopez non ha ancora 24 anni ed ha margini di miglioramento notevoli. Ne riparliamo tra un paio di stagioni». Simon Philip Yates padrone del Giro 101, mentre non si sta comportando come era nelle attese Christopher Froome. «Non scherziamo con il fuoco. Sullo Zoncolan ha fatto un numero e potrebbe riproporsi nelle prossime tre tappe. Probabilmente non ha la testa libera per via del problema legato al controllo medico alla Vuelta di Spagna 2017. Ha però qualità tecniche superiori e una squadra formidabile, per cui potrebbe financo fare ancora paura a Yates». E se lo dice lui occorre davvero crederci, perché è l’uomo dei record al Giro d’Italia con i successi targati Marco Pantani, Stefano Garzelli, Gilberto Simoni, Damiano Cunego e Vincenzo Nibali (due).

Angiolino Massolini

Sorgente: Martinelli: «Era impossibile ma ci abbiamo provato» – Brescia calcio – Bresciaoggi

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