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Bresciaoggi – Bandi per lo sviluppo, Il Consorzio residenti vorrebbe fare da solo

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A MONTECAMPIONE Servizi e turismo, la polemica continua

Bisogna aprire un tavolo di confronto, coinvolgere tutti gli attori del comprensorio, creare sinergie tra pubblico e privato per creare le basi di un rilancio necessario. Anche perché se gli impianti di risalita chiudessero a parderci sarebbero il valore delle case e il destino dell’intera stazione turistica. Propositi e problemi che da qualche tempo occupano i pensieri dei vertici del Consorzio dei residenti di Montecampione. Se n’è riparlato anche all’inizio di dicembre, in occasione del comitato consultivo che ha fatto incontrare il consiglio di amministrazione dell’associazione con i residenti. Un’assemblea che ha offerto l’occasione al presidente Paolo Birnbaum per stigmatizzare il fatto che «gli investimenti vanno tutti verso l’alta valle e solo chi è partecipato dall’ente pubblico può ricevere fondi».

Dato che ai vertici del Consorzio «risulta difficile ritenere che i Comuni possano pensare loro a Montecampione», ecco l’obiettivo dichiarato: ottenere quanto prima il placet regionale di associazione riconosciuta per poi partecipare ai bandi di finanziamento. «Artogne ha avuto 5 anni per capire quali sono le opportunità, ora di tempo non ne ha più» ha detto il presidente. Le scintile con Artogne si accendono anche sul servizio idrico per il villaggio di quota 1.200, che il Comune ha avocato a sé da metà 2019. Nel presentare il bilancio preventivo 2022, il Consorzio sostiene che fogne, collettori, depuratore e fontane «continuano a originare oneri derivanti dal fatto che il Consorzio abbia la concreta totale gestione di captazione, potabilizzazione e distribuzione dell’acqua». Secondo l’amministrazione comunale, però, la rete è sua ed è la Siv che attualmente sta facendo le manutenzioni dei depuratori.

A proposito di derivazione dell’acqua, il Comune di Artogne ha dovuto caricarsi i mancati pagamenti delle concessioni per gli anni precedenti il 2018, una cifra che si dice superi i 50mil euro, e non manca chi si chiede da chi e come mai i canoni non siano stati pagati. Rimane poi aperto il problema del servizio idrico offerto a chi ha casa sul territorio di Piancamuno ma utilizza acqua e depurazione in carico ad Artogne: una «situazione che richiede una attenta analisi, con criticità che devono essere risolte e che rendono incerta la tempistica di attuazione», aveva spiegato alla guardia di finanza lo scorso marzo il sindaco Ramazzini.

Per i due Comuni sarebbe tempo di sedersi attorno a un tavolo per risolvere i problemi, visto che per superare il regime transitorio di bollettazione, la Siv (Servizi idrici Vallecamonica) vuole posizionare i contatori dell’acqua per gli utenti di Artogne.Come si vede, ancora argomenti caldi per Montecampione, che con il fallimento di Alpiaz si è trovata non pochi problemi aperti.

Domenico Benzoni

Sorgente: Bandi per lo sviluppo Il Consorzio residenti vorrebbe fare da solo


 

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