Oggi vi parlerò di
Clitocybe nebularis
Nome italiano: Agarico nebbioso – Fungo della nebbia
Nome dialettale: Peeruna de montagna – Sgarzena
Questa specie, per lungo tempo raccolta e consumata, considerata ”commestibile, seppur sospetta”, è stata causa, anche di recente, di numerosi casi di intossicazione. A tal fine si trova ora inserita giustamente nelle specie ritenute NON COMMESTIBILI.
Di medio-grandi dimensioni è reperibile spesso in gruppi numerosi, sia in file o nei caratteristici “cerchi delle streghe”, che si estendono per diversi metri sia in boschi di conifere che di latifoglie e in boschi misti, fin dall’inizio autunno e anche in primo inverno. A Montecampione la si può reperire già dalla fine di settembre mentre, a quote più basse, nei castagneti, anche più tardi, in dicembre.
Scheda descrittiva di:
Clitocybe nebularis (Batsch. : Fr.) Kummer
Con cappello di diametro 60-150 (200) mm, carnoso, prima convesso poi appianato e sovente depresso con la maturità; colore da grigio-bruno a grigio-cenere, non igrofano, fibrilloso, con fine pruina che presto si dissolve; margine inizialmente involuto poi più o meno disteso. Le lamelle sono fitte, piuttosto strette, da adnate a decorrenti, crema pallide, poi giallastre, facilmente separabili dalla carne del cappello. Il gambo, di 60-90 (150) mm x 15-30 mm, è cilindrico, a volte un poco incurvato, clavato-ingrossato alla base, prima pieno, poi cavo e farcito, concolore al cappello, fibrilloso, striato e con feltro miceliare biancastro che ingloba parte del substrato di crescita. La carne è bianca, fibrosa e soda nel giovane, poi flaccida, con odore indefinibile particolare e forte (secondo il mio parere ricorda la schiuma della birra e/o il lievito), sapore poco gradevole.
Attenzione a non confondere Clitocybe nebularis, il “fungo della nebbia”, specialmente quando questa è decolorata oppure di aspetto biancastro (Clitocybe nebularis f. alba, vedi foto), con Entoloma sinuatum, fungo TOSSICO, “la perfide” (“il perfido”) in francese, col quale condivide sia il periodo di crescita che l’habitat e anche l’aspetto invitante, ma odore diverso, gradevole, farinoso, che può invogliare il raccoglitore (traendolo in inganno) a consumarlo con conseguente grave avvelenamento gastroenterico.
Clitocybe nebularis f. alba (J.E. Lange) S. Imai
Di seguito scheda descrittiva di:
Entoloma sinuatum (Bull. : Fr.) Kummer
sinonimo = Entoloma lividum (Bull.) Quélet)
Nome italiano: Agarico livido
Cappello con diametro di 40-180 (200) mm, carnoso, inizialmente campanulato, poi convesso e alla fine appianato, a volte con umbone più o meno pronunciato; la cuticola è liscia, da grigia a grigio-brunastra con riflessi sericei in senso radiale e con minute fibrille grigio-argentate. Le lamelle sono ampie, spaziate, da smarginate a quasi libere al gambo, un poco ventricose, inizialmente gialle, poi giallo-rosate, infine di colore salmone-ocracee, intercalate da lamellule; il filo è concolore, seghettato. Il gambo, 40-150 (200) x 15-35 mm, è sodo, carnoso, pieno, farcito a maturità, cilindrico, slanciato, sovente flessuoso, base a volte bulbosa ma anche attenuata, di colore bianco, ornato longitudinalmente da fibrille sericee, pruinoso in alto. La carne è soda, compatta, non igrofana, bianca, odore farinoso, sapore disgustoso. Cresce in gruppi spesso numerosi nei boschi di latifoglie, specialmente presso querce e faggi, da fine estate all’autunno inoltrato.
Conclusione:
Solo la conoscenza delle specie raccolte preserva da gravi rischi alla nostra salute.
Mercoledì prossimo, vi parlerò di Lepista nuda, l’agarico violetto, fungo da pochi raccolto e consumato ma che meriterebbe di essere conosciuto perché buon commestibile.
Vi saluto cordialmente.
Qui l’elenco dei funghi che sono stati argomento della rubrica da quando è nata (21/11/18).
AVVERTENZA : Indicazioni o considerazioni, riguardanti la commestibilità dei funghi trattati, non devono in alcun modo essere considerate informazioni sicure per la raccolta ed il consumo degli stessi. Pertanto ci si deve astenere dal consumare funghi solo sulla base di queste indicazioni o della presunta somiglianza con le fotografie pubblicate. Si declina pertanto qualsiasi responsabilità, sia penale che civile, derivante dalla inosservanza di questa avvertenza.
E’ buona cosa leggere sempre e comunque:
Nota bene: Il testo di colore ROSSO nelle pagine della rubrica sui funghi, indica pericolo e non commestibilità.